Resta nei pressi del porto di Lampedusa la Sea Watch 3, permane il dibattito sul da farsi: una lunga disputa fra chi vuole lo sbarco per poi affidare tutto ai magistrati e chi invece propone l’arresto del capitano Carola Rackete per aver forzato l’entrata della nave nello stato italiano.
Non certo una situazione gradevole per i 42 migranti che si trovano a bordo, in mare ormai da quattordici giorni, anche se ora, all’alba del quindicesimo gli viene richiesta pazienza per il dialogo in atto tra il governo e gli esecutivi tedeschi e olandesi. Dall’Olanda non filtra collaborazione, il Ministro adibito non ha riconosciuto nella Sea Watch una causa da assecondare. Ciò non ha che accendevo ancor di più il dibattito: giusto farli sbarcare o no?
A Lavori in Corso ne abbiamo parlato con il legale della Sea Watch, Alessandro Gamberini, che ha promosso l’ipotesi di far atterrare i migranti per poi affidarsi a chi di competenza. “Non sono il Ministro dell’Interno né la Meloni che dispongono gli arresti” ha detto l’avvocato in merito ai commenti di Salvini – “Che la Sea Watch intende querelare” – e del segretario di Fratelli d’Italia, più che mai dichiarazioni di chiusura sulla questione. “Bisogna sempre pensare che ci sono elementi giustificativi: la Sea Watch ha salvato i naufraghi, ha chiesto di poterli trasportare all’interno di un confine europeo. Non è che ci sia il privilegio dell’Italia, lo ha chiesto anche a Malta, non era pensabile interpellare la Tunisia che nega l’approdo persino a navi mercantili di riferimento, quindi era prospettabile che quei migranti potessero approdare sulle nostre coste o su quelle maltesi. Il comportamento dell’Olanda? Merita di essere stigmatizzato tanto quanto quello italiano“.
Non è di quest’avviso Stefano Candiani, senatore della Lega, che mette in allerta sull’ipotesi di far sbarcare i migranti dalla Sea Watch per poi seguire un percorso giuridico: “Attenzione perché così li portiamo tutti nei porti e allora le leggi alla base della convivenza civile non servirebbero più a nulla“. Per Candiani dietro il volto pulito del capitano Carola Rackete non c’è altruismo bensì un doppio fine: “E’ evidente che stanno utilizzando queste persone a scopo politico, non poteva mancare l’intervento del Partito Democratico che non perde mai occasione per ricordarsi degli scafisti e di chi fa attività parallela piuttosto che del diritto e delle regole“.
Altrettanta intransigenza si deve utilizzare con l’Europa, secondo il senatore: “Dobbiamo essere seri, abbiamo detto finora che l’immigrazione è un problema europeo: nel momento in cui l’Europa non se ne prende carico noi difendiamo i confini italiani“.
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