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Malvezzi Quotidiani

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Il prossimo sistema UE travolgerà tutto molto presto: economia e libertà esposte a rischi serissimi

Il tema economico di maggiore importanza in questo momento riguarda le norme ESG, "Environment, Social and Governance". Si tratta di…

2 anni ago
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La litania europea ci ha indottrinati: permettiamo a paesi come la Germania di agire indisturbati

Qualcuno continua a credere che la Germania sia più brava di noi "perché loro hanno fatto le riforme quindi "la loro economia è forte" insomma tutta quella litania che ormai da 20 anni ha indottrinato i cervelli dei non pensanti. La Germania invece registra un periodo negativo, un altro trimestre di crescita economica stagnante, con il PIL che si ferma allo 0% netto nel secondo trimestre, influendo negativamente sull'euro che continua a scendere. Settori come il commercio, i trasporti, i servizi pubblici registrano una diminuzione del valore aggiunto, mentre i prezzi alti influenzano i consumi privati. La disoccupazione aumenta leggermente e la produzione industriale tedesca registra un calo, prevedendo una battuta d'arresto anche per l'intera Eurozona, perché chiaramente la Germania è un po' il capo dell'Eurozona. Il governo tedesco, guidato da Scholz, è considerato fragile. e questa situazione potrebbe influire sulla trattativa per la riforma del cosiddetto patto di stabilità e di crescita, ipotizzando un possibile scambio tra Germania e Francia per sostenere le reciproche economie. Vi segnalo che questo avviene dagli anni Ottanta, da quando la Germania e la Francia crearono l'Europa come la loro volevano, a loro immagine e somiglianza, per tagliare fuori il terzo concorrente che era l'Italia. Ci fu un accordo tra Kohl e Mitterrand all'epoca, Questa situazione evidenzia l'instabilità del sistema europeo, mi permetto di aggiungere anche l'ingiustizia del sistema europeo e il fatto che l'eurozona rappresenti un fattore di instabilità per l'intera economia mondiale. Il governo italiano deve cercare di ottenere delle contropartite riguardo al tema del debito, ma malgrado questo, quest'ultimo viene ancora collocato senza problemi, il che potrebbe indicare un sostegno silenzioso da parte di altri paesi per in qualche modo ridurre lo strapotere tedesco. Insomma, tornare ad applicare il patto di stabilità significherebbe rimettere la camicia di forza all'economia nazionale e provocare di fatto un ulteriore aggravamento di quella che ormai hanno capito tutti essere non una crisi ma una vera e propria recessione. Il mio parere è che perseverare diabolicum, cioè errare humanum est, ma noi ormai da 20 anni in questa litania europea, viva l'euro, viva l'Europa Unita eccetera, ci siamo lobotomizzati il cervello, siamo ormai abituati a pensare che sia giusto così, che alcuni come la Germania possono fare cose che altri invece non possono fare, e che in questa Europa a due, tre, quattro velocità ci possano essere delle unioni laddove invece ci sono solo delle evidenti differenze.

2 anni ago
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Lagarde colpisce ancora sull’inflazione: il rialzo dei tassi metterà tutti alle strette

La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha sottolineato l'importanza della lotta all'inflazione in un periodo di incertezze e…

2 anni ago
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Arriva il dato che sfata il mito degli evasori fiscali in Italia (sbagliato dal Corriere della Sera)

I lettori del Corriere della Sera sono rimasti sorpresi quando durante il mese di agosto hanno scoperto che le entrate…

2 anni ago
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Svolta ESG: Coca Cola, Apple & Co stanno per decidere obblighi e sanzioni sulla nostra testa

Questa visione delle ESG (Environmental, social, and corporate governance) in cui i portatori di interesse sono messi sullo stesso piano…

2 anni ago
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L’impresa fa gli interessi di tutti, ma chi fa gli interessi dell’impresa?

L'economia umanistica che sostanzialmente vorrebbe che tutta l'economia diventasse un qualche cosa di pertinenza, dei rapporti equilibrati tra l'impresa e il suo mondo. In un mondo idilliaco in cui tutta l'economia un qualcosa di pertinenza, di rapporti equilibrati tra impresa e il suo…

2 anni ago
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Si mettono decine di interessi e si dimentica il motivo per cui esistono le imprese: creare valore

Ieri parlavo della frase di Adam Smith. È una delle ragioni, questa frase, per la quale l'economia è così odiata da molti. Ricordo la frase, dice: "non è dalla benevolenza del birraio, del macellaio o dal panettiere che noi traiamo quello di cui abbiamo bisogno, ma dal loro interesse" una roba normale. Da quando mi occupo di economia umanistica, non passa giorno che non incontri qualcuno che trovi una contrapposizione tra la mia ricerca della centralità dell'uomo e le verità affermate da Smith. Per quanto ciniche vi sembrano, e qualcun altro che vorrebbe che dal mondo economico si togliesse per esempio la moneta, considerata causa di ogni male, e ci si rifugiasse tutti a fumare spinelli vestiti di fiori con una chitarra in riva al mare, tralasciando altri dettagli per quanto ancora più piacevoli. Si vorrebbe, in tale visione dell'economia, che questa creasse magicamente la ricchezza per tutti. senza quel fastidioso corollario chiamato analisi della concorrenza, competizione, prezzi, mercati e soprattutto denaro e calcolo del suo costo che in economia è correlato al tempo. Questa analisi della concorrenza è fondamentale nella pianificazione strategica e considera necessariamente l'analisi della crescita delle quote di mercato questioni molto pragmatiche e lontane dagli interessi degli stakeholder. In questo pezzo che vi ho letto di un mio testo critico sul tema degli SG di futura pubblicazione, io sto parlando di queste norme che arriveranno su tutto il mercato. Cambieranno il modo di dare denaro delle banche. Cambieranno i rapporti tra piccole e medie imprese e grandi imprese. Cambieranno la catena del valore nei gruppi. Cambieranno il rapporto tra imprese private e imprese pubbliche. Insomma, sta per cambiare tutto il sistema economico in modo ideologico. Cioè si parla di ambiente di socialità con una visione ideologica che parla degli stakeholder, portatori di interessi, quindi bisogna tenere conto degli interessi dei consumatori, dei verbi, dell'ambiente, della socialità, dei pari diritti, si mettono decine e decine di interessi e si dimentica il motivo per cui esistono le imprese: creare valore. Se tu non crei valore, non lo puoi distribuire, e se tu metti tutta una serie di barriere e tutto il tempo degli imprenditori e del management viene dedicato a fare scartoffie, pezzi di carta, stupidaggini, giustificazioni burocratiche, tu distruggi la capacità dell'uomo di creare valore. Metti talmente tante regole che toglie la libertà. Tu stai praticamente distruggendo la possibilità di creare il valore in economia. Malvezzi Quotidiani - L'economia umanistica spiegata…

2 anni ago
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Ipocrisia europea, pensano di ribaltare le leggi alla base dell’economia per salvare l’ambiente

L'idea generale delle nuove norme ESG è che l'economia dovrebbe diventare una cosa nella quale le imprese si occupano dell'ambiente…

2 anni ago
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L’economia da privata a pubblica: quali sono le vere priorità di un’impresa

Peter Drucker nel 1954 scriveva che la primaria responsabilità di un'impresa è quella di risolvere i problemi dei propri clienti,…

2 anni ago
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ESG: ecco le nuove norme in entrata nel mercato, i politici italiani hanno riflettuto abbastanza?

Continuo sul tema degli cosiddetti ESG, cioè Environment, Social and Governance, che sono le norme, come sapete, che stanno per entrare sul mercato italiano come su tutti gli altri mercati occidentali. Il rischio ulteriore è che tale approccio ideologico e moralistico si dovrebbe, si deve, può avere, come certamente ha, un approccio asimmetrico sulle diverse imprese in funzione delle diverse dimensioni. Le medie, piccole e micro imprese non hanno la struttura organizzativa e finanziaria sufficiente. Banalmente non possono permettersi le risorse umane per sostenere l'impatto di tali nuove regole allapari con le multinazionali. Le seconde possono distaccare risorse, creare dipartimenti, organizzare team di lavoro, comitati di coordinamento e tutto ciò che serve per essere ISG compliance. Le prime, invece, dovranno adeguarsi nella catena del valore, nella supply chain, nelle norme bancarie di concessione delle risorse finanziarie, ma andranno in enorme difficoltà. L'ipotesi di acquisizione per incorporazione di molte imprese più piccole incapacidi competere strategicamente e la cosiddetta creative distraction di altre incapaci di adequarsi ai tempi mutati mi pare ben più che una possibilità. In sostanza stiamo andando verso un aumento obbligato delle dimensioni richieste per rimanere strategicamente competitivi sul mercato. Michiedo se i politici italiani abbiano fatto questa riflessione considerando che il 99 per cento circa del comparto aziendale nostro avrà questi problemi dimensionali. Vi sto parlando perché prossimamente credo che andrò prima o poi ad un convegno alla Camera a dire queste cose perché da parte del mondo della politica italiana ormai io assisto da almeno 20 anni ad un appiattimento totale al pensiero unico estero vestito, come lo chiamava anche un compianto banchiere, l'avvocato Corrado Sforza Fogliani, che ricordo nelle mie conversazioni con lui. Ebbene, è drammatico questo modo di fare, cioè mettere il cervello all'ammasso. pensare che le multinazionali del mondo possano prendere le decisioni di che cosa sia sociale, di che cosa sia ambiente, di che cosa sia il governo del mondo. Ecco, noi rischiamo di perdere le piccole, medie e micro imprese italiane se non sapranno capire che serve il pensiero strategico, serve cambiare per potersi adeguare a queste norme che non penso il politico italiano. Malvezzi Quotidiani - L'economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi

2 anni ago