Nella plenaria di martedì 8 luglio, il Parlamento europeo ha trattato il tema della libertà dei media in Occidente.
L’8 di agosto prossimo entrerà in vigore un nuovo regolamento europeo sulla libertà dei media (“European Media Freedom Act“). La legge era già in vigore dal maggio 2024, ma solo ad agosto verranno implementate gran parte delle sue misure. L’obiettivo dichiarato del testo è quello di difendere l’indipendenza e la pluralità dei media e del giornalismo in Europa e di garantire finanziamenti stabili ai media del servizio pubblico. Uno degli organi istituiti dalla legge è il Consiglio europeo per i servizi mediatici, un organo consultivo indipendente dell’Unione Europea. Fornirà pareri alla Commissione europea, ad esempio, sulla eventuale “disinformazione” o “interferenza straniera” derivanti da media al di fuori dell’UE. “Questo sarà al 100% il futuro Ministero della Verità“, ha detto il deputato Gerolf Annemans in aula. “Con definizioni poco chiare e poteri volti a neutralizzare l’opposizione“. Durante la discussione ha preso parola anche una deputata romena che però non è riuscita a terminare l’intervento.
Diana Iovanovici Şoşoacă, europarlamentare romena dal 2024, ha espresso diverse volte il suo duro parere sulla Commissione von der Leyen, venendo anche allontanata dall’aula in qualche occasione. Leader del partito di destra S.O.S. Romania, contraria agli obblighi sui vaccini Covid, a luglio 2024, durante la sessione di rielezione di Ursula von der Leyen, indossò una museruola per protestare contro la Presidente di commissione. La presidente di seduta Roberta Metsola allontanò la deputata dall’aula: “È la terza volta che interrompe, chiedo che venga portata fuori dall’Aula”. Ma la sua attività politica non si ferma in Europa. L’Ufficio elettorale centrale della Romania ha rigettato, lo scorso marzo, la sua candidatura alla presidenza, così come successo a Calin Georgescu: non rispettava gli articoli costituzionali sull’adesione all’UE e alla Nato.
In merito al nuovo regolamento sulla libertà dei media, Şoşoacă ha le idee chiare: “Non fate altro che istituire una nuova Inquisizione. E in Spagna l’Inquisizione è durata 600 anni. Parlate solo di controllo. Il controllo del vostro potere, il controllo dei socialisti e dei liberali, che in Romania è di fatto l’acquisto dell’intera stampa. Io, almeno, sono censurata da tutti i media, da tutti i canali televisivi, da tutti i giornali. Non mi è permesso, perché dico una verità che non vi piace. Così, il DSA ha avuto la sua prima vittima, nella mia veste, il 5 ottobre 2024, quando la Corte Costituzionale, su richiesta di Ursula von der Leyen, mi ha vietato di candidarmi alla presidenza per le dichiarazioni politiche e le opinioni apparse sui giornali, perché mi battevo per la libertà di scegliere se vaccinarsi o meno, per la verità sulla pandemia e sulla guerra“. Il suo intervento si interrompe quando il microfono le viene improvvisamente spento.
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