In base a chi viene ucciso l’atteggiamento mediatico è ben diverso. Illazioni?
Difficile dirlo, alla luce di quanto accaduto sui giornali dopo l’uccisione di Carlo Legrottaglie, 59 anni, a luglio 60, in procinto di andare in pensione: sarebbe accaduto praticamente qualche ora dopo e invece il malvivente ha fatto fuoco e l’ha strappato alla vita. Quello che accade però qualche ora dopo è curioso, dal punto di vista giornalistico.
A evidenziarlo Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, in diretta a Capezzoom:
“Io la mattina presto guardo i giornali e in genere trovo sempre un elemento di divertimento, di lettura spero controcorrente. Questa mattina mi sono proprio dispiaciuto, confesso, perché non su tutti i giornali ma su molti giornali ho dovuto faticare per trovare la notizia dell’assassinio del carabiniere in provincia di Brindisi.
La storia la conosciamo tutti, una cosa veramente straziante non solo per il carabiniere assassinato, ma addirittura assassinato l’ultimo giorno di lavoro, immagina: lui si sveglia all’alba, saluta i familiari, magari scherza con i colleghi sull’ultimo giorno, eccetera, magari lui stesso comincia a pensare “ma come sarà da domani la mia vita? Avrò nostalgia del lavoro? No, sarò felice? Sarò un po’ triste? Un po’ tutte e due?”.
Chiamata, c’è una rapina, deve affiancare dei colleghi, va e due criminali lo uccidono. Ecco, oggi sul quotidiano La Stampa di Torino la notizia in prima pagina non c’è: c’è un pezzo di cronache a pagina 22; su Repubblica c’è un richiamo in prima nel taglio basso e poi il pezzo di cronache alle pagine 16 e 17, così altri quotidiani. Ora, premesso che ognuno scrive quello che crede, fa quello che crede, tutti fanno sicuramente meglio di me, sicuramente; però vorrei capire come funziona.
Cioè, se c’è un inseguimento e viene ucciso l’inseguito, la conseguenza è il titolo di prima pagina e si fanno dieci giorni di talk show, e quindi dieci giorni per dire che i carabinieri sono cattivi, i poliziotti pure, eccetera. Se invece c’è un inseguimento e viene ammazzato l’agente in divisa, sbattiamo la notizia in cronaca – spesso anche con articoli ben fatti – ma insomma il minimo sindacale dello spazio: ecco, questa cosa a me va francamente molto molto dispiacere e devo dire che alcuni dei lacrimoni di coccodrillo che sono scesi ieri, sono venuti dagli stessi coccodrilloni che sul caso Ramy e su altre cose eccetera avevano invece sparato a palle incatenate contro le forze dell’ordine. Questa cosa non mi piace per niente, lo dico con molta molta molta chiarezza.
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