Orb%C3%A1n+a+muso+duro+contro+Bruxelles%3A+il+segnale+lanciato+all%26%238217%3BUE+non+lascia+pi%C3%B9+alcun+dubbio
radioradioit
/2025/05/viktor-orban-ungheria-unione-europea-bruxelles/amp/
Featured

Orbán a muso duro contro Bruxelles: il segnale lanciato all’UE non lascia più alcun dubbio

Viktor Orbán, presidente ungherese e figura ormai da tempo in contrasto con l’establishment europeo, lancia un segnale netto e senza ambiguità: l’Ungheria potrebbe abbandonare l’Unione Europea. La critica al “costrutto tecnocratico e repressivo” di Bruxelles si fa aperta, diretta, priva di filtri. Un’uscita dall’UE, secondo Orbán, permetterebbe al suo Paese di riacquistare pienamente la propria sovranità nazionale.

Un’Unione simile a una prigione

Non illudiamoci: uscire dall’Unione Europea non è semplice, anzi, è un’impresa ardua. Lo dimostra il caso del Regno Unito, che nel 2016 riuscì a completare la Brexit. Ma Londra aveva mantenuto la propria moneta nazionale, evitando così di aderire a quel vero e proprio metodo di governo rappresentato dall’euro. Un gesto di prudenza che ora appare lungimirante. Non a caso, parafrasando il sommo poeta, verrebbe da scrivere sull’ingresso dell’UE: “Lasciate ogni speranza, voi che entrate”.

Lo scenario di un’uscita ungherese

Senza nutrire illusioni, è però possibile immaginare uno scenario concreto: l’Ungheria che rompe con Bruxelles. Un atto di enorme portata simbolica e politica, che potrebbe aprire nuovi spazi di riflessione per altri Paesi. L’uscita di Budapest dall’UE rappresenterebbe un precedente importante, dimostrando che la “fuga” dal blocco europeo è ancora percorribile. Potrebbe innescare un effetto domino, con altri Stati pronti a seguire l’esempio.

Il malcontento e l’attesa

In Italia – e non solo – i partiti che in passato invocavano l’uscita dall’Unione e dall’euro hanno ormai accantonato quella linea, allineandosi ai dettami di Bruxelles. Emblematici i casi della Lega di Salvini e di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, oggi parte integrante dell’ordine dominante. Eppure il malcontento dei popoli europei cresce, alimentato da una governance percepita come distante, neoliberale e tecnocratica. L’UE appare come l’unione delle élite contro i lavoratori, le nazioni, i ceti medi. Ora resta da vedere se Orbán manterrà le sue promesse o se userà la minaccia dell’uscita solo come strumento negoziale. In ogni caso, sarà una svolta da osservare con grande attenzione.

RADIOATTIVITA’ – LAMPI DEL PENSIERO QUOTIDIANO CON DIEGO FUSARO

Diego Fusaro

Recent Posts

  • Featured

Senato, botta e risposta Borghi – Renzi ▷ “E voi criticavate Draghi”; “Tu parli di banche?”

Fuochi d'artificio al question time odierno in Senato, dove si discutevano le mozioni sulla riforma…

9 minuti ago
  • Sport

Totti, 8 anni fa l’addio alla Roma: noi e il calcio non siamo stati più gli stessi

Da quando il 28 maggio 2017, esattamente 8 anni fa, Francesco Totti ha calciato il…

2 ore ago
  • Speciale 3

Porta un tocco di colore in casa grazie ad Ikea: queste 5 decorazioni in estate sono davvero perfette

Con Ikea port l'estate direttamente in casa con 5 decorazioni che costano davvero pochissimo: un…

2 ore ago
  • Sport

Roma, Boniek: “Gasperini? Non mi convince: ecco perché”

Nelle ultime ore, in casa Roma, è tornato fortemente in auge il nome di Gasperini…

3 ore ago
  • Sport

Musetti, è ufficiale: rimangono tutti senza parole al Roland Garros

Lorenzo Musetti sorprende tutti durante la sua esperienza al Roland Garros. Il tennista toscano ha…

4 ore ago
  • Featured

Bruxelles ne canna un’altra: la beffa per la piccola e media impresa italiana è servita

Il sostegno europeo a Nestlé e il volto reale della globalizzazione Così leggiamo in questi…

4 ore ago