Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un tipo di carne molto amata ed invitato a non consumarla perché rischioso per la salute.
Siamo abituati a pensare che gli alimenti che consumiamo ogni giorno siano sottoposti a rigidi controlli prima di essere immessi sul mercato e che per questo siano sicuri da consumare. In effetti è così ma può capitare che, da analisi successive, si riscontrino dei problemi, anche gravi. Ed è per questo che il Ministero della Salute dispone il richiamo o il ritiro di tali prodotti.
Può accadere, ad esempio, perché all’interno di questi alimenti si rinviene la presenza di agenti contaminanti oppure perché sull’etichetta non sono indicati alcuni allergeni, alcuni ingredienti o la data di scadenza è sbagliata. Di recente il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un tipo di carne molto consumata per via di ciò che contiene. Ecco perché non mangiarla.
Di recente il Ministero della Salute ha comunicato il richiamo precauzionale da parte del produttore di un tipo di carne molto amata e consumata, praticamente immancabile durante gli aperitivi e gli antipasti. Si può dire che è il protagonista di ogni tagliere che si rispetti, sia al ristorante sia a casa.
Si tratta infatti di un salame stagionato. In particolare il richiamo riguarda il salame stagionato a marchio Salame Ravanetti, venduto in pezzi interi etichettati a peso variabile, prodotto dall’azienda Salumificio Ravanetti & C. Srl presso lo stabilimento di produzione di via I° Maggio 2, frazione di S. Michele di Tiorre, nel comune di Felino, in provincia di Parma (con marchio di identificazione IT 951 L CE).
Il motivo del richiamo è la possibile presenza di corpi estranei nel prodotto, in particolare di frammenti di spugna. Il lotto interessato dal richiamo del Ministero della Salute è quello con numero 15-01-2025, che corrisponde alla data di produzione del salame. In via cautelativa, si raccomanda chiunque abbia acquistato questo tipo di carne facente parte del lotto richiamato dal Ministero della Salute di non consumarla, perché potrebbe essere rischioso per la salute proprio per via dei frammenti di spugna che potrebbe contenere.
I consumatori e le consumatrici che lo hanno acquistato e che ne sono in possesso, possono restituirlo presso il punto vendita in cui lo hanno comprato.
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