La Lazio si prepara alla trasferta di Genoa. C’è da raccogliere i cocci dopo la cocente eliminazione subita per mano del Bodo Glimt. La Lazio è a terra dal punto di vista fisico e mentale, ma nelle ultime sei di campionato si gioca la qualificazione in Europa. Per Francesco Tomei, a prescindere dal finale di questa stagione, il progetto è al capolinea: “Secondo me questo tipo di progetto è arrivato al capolinea, più avanti di così non si va. La partita con il Bodo non si è decisa ai rigori, ero convinto che all’andata si potesse perdere, ma ero anche convinto che la Lazio potesse ribaltarla con facilità già nei 90 minuti. Il problema è essere arrivato ai rigori ed esserci arrivato senza tantissimi giocatori che servivano in quel momento. Ora bisogna chiudere gli occhi, dare il tutto per tutto e capire quello che viene dopo queste sei gare. Tra infortuni e ricadute, ora fare programmi è impossibile. La Lazio ha dimostrato di sapersi rialzare anche da crolli bruttissimi, la botta è stata importante ma la rimonta è possibile. Mi fido della testa dei giocatori, ma le gambe dopo giovedì sono un fattore.”.
Raniero Altavilla individua il leader dei biancocelesti: “Fallito un appuntamento con la storia, non solo per una generazione di tifosi giovani ma anche per il club. Era impensabile con la presidenza Lotito di arrivare a una semifinale europea. In molti abbiamo pensato quando con Cragnotti quelle partite le giocavamo e arrivavamo anche in fondo. Non mi è piaciuto l’atteggiamento di chi nella lotteria dei rigori non si è accorto di tutto questo. La Lazio fisicamente non c’è, ma l’aspetto mentale è preponderante. Mi auguro che Guendouzi abbia fatto capire ai compagni anche nel post partita l’atteggiamento che bisogna avere in certe partite. Lui è l’unico vero Leader di questa squadra. C’è una fetta d’Europa da andarsi a prendere. “.
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