“E’ lui l’uomo dell’anno”, c’era scritto sulla prima pagina di Libero a fine 2024 indicando in maniera provocatoria Mussolini. A seguito della pubblicazioni sono esplose le critiche. Ma ciò che sosteneva Libero era verosimile: nel 2024 l’area semantica del fascismo è stata usata in maniera a dir poco esosa. Si è parlato di un ritorno al ventennio quasi in ogni caso politicamente rilevante a livello mediatico, sia da elettori che da eletti in parlamento.
Quello che però costituisce un rischio paradossale è proprio non saper distinguere più cosa possa essere considerato o meno “fascista”, e quindi abusare del termine per farne l’argomentazione principale dell’opposizione. E’ ciò che sostiene Boni Castellane in diretta. Se tutto richiama fascismo – e nella forbice dell’allarme rientrano sempre più elementi che possono essere in linea generale considerati come elementi di buonsenso – allora si rischia di creare involontariamente un’associazione per cui l’allarme diventa irrilevante (perché applicato a tutto). E per cui idee politiche come la sicurezza o l’importanza di limitare gli sbarchi irregolari (ribadita addirittura dal socialista Starmer) vengono collegate al termine dell’allarme stesso, così legittimato.
Ascolta l’intervento integrale da Stefano Molinari.
Giornata infernale in arrivo nella capitale: in questa data ci sarà uno stop al traffico…
Dopo le tante polemiche arbitrali dei giorni scorsi, Lazio e Milan sono scese nuovamente in…
Dall’ultima audizione in commissione Covid di Goffredo Zaccardi, ex capo di gabinetto del ministro Roberto…
Il campione azzurro, pronto a riprendere la preparazione a Dubai, è al centro dell'ennesima polemica…
Mogol, pseudonimo di Giulio Rapetti Mogol, è a tutti gli effetti una colonna portante della…
Un infortunio a lungo termine si prospetta per questo calciatore, che dunque dovrà essere sostituito…