In occasione dell’uscita del suo nuovo libro “D’Annunzio. Custode del disordine” Claudio Siniscalchi ha raccontato ai microfoni di Un Giorno Speciale alcuni aspetti inediti del Poeta Vate. Dall’impresa di Fiume ai legami con il fascismo, passando per i versanti più rivoluzionari di uno dei più grandi personaggi che hanno segnato la storia e la cultura del nostro Paese.
“Per capire l’uomo del secolo bisogna mettere a fuoco l’altro uomo del secolo. D’Annunzio è un uomo che viene da un secolo precedente, la sua vita è a cavallo tra l’ottocento e il novecento. In qualche maniera anticipò, prima in chiave estetica e poi in chiave politica, l’interventismo con l’operazione di Fiume. D’Annunzio è il cosiddetto esteta armato. Un uomo che dall’estetica passa alla politica, un rivoluzionario conservatore. Anticipò la conclusione di un processo storico di ingrandimento della nazione che trova nel Vate il punto più visibile e in Mussolini la sua definitiva dipartita. D’Annunzio fascista? La vera domanda da porsi è all’inverso: quanto di D’Annunzio c’è stato nel fascismo?“.
Ascolta l’intervento integrale di Claudio Siniscalchi ai microfoni di Un Giorno Speciale
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