Matias Soulé è un giocatore della Roma. La Juventus accetta l’ultima offerta da 30 milioni bonus compresi e il 10% sulla futura rivendita. L’argentino sarà il terzo mancino nella batteria di trequartisti a disposizione di mister Daniele De Rossi, insieme a Paulo Dybala e all’acquisto dello scorso gennaio Tommaso Baldanzi. Se l’ex Empoli sembra avere ancora bisogno di tempo per ambientarsi, Soulé rappresenta invece un giocatore pronto all’uso.
Il 21enne è reduce dalla prima stagione da protagonista tra i grandi. Nel corso del prestito al Frosinone ha realizzato 11 gol e tre assist in 36 presenze. Numeri che ne raccontano la qualità nei pressi della porta: gli expected goals, ossia il numero di reti previste sulle occasioni avute, sono perfettamente in pari. Questo al netto di un rigore sbagliato su sei tentati. Le speranze da gol dei ciociari, in sintesi, passavano spesso e volentieri per i piedi del nativo di Mar del Plata, autore del 25% delle marcature segnate dalla sua squadra.
Gli expected assist, invece, avrebbero potuto essere il doppio di quelli refertati. Qualità messa al servizio dei compagni, che non sempre hanno approfittato dell’abilità di Soulé nel trovare lo spiraglio per l’imbucata. L’argentino ha messo insieme 79 passaggi chiave, più di due a partita, anche questo un record dello scorso campionato che ne risalta il piede. Il dato contribuisce a spiegare perché la scelta della Roma per la manovra in attacco sia ricaduta su di lui: gol, palleggio e capacità di servire i compagni attirando su di sé il diretto avversario.
La giovane età fa rima anche con aspetti su cui Soulé può e deve migliorare. Troppi i palloni persi, 76, nessuno come lui nello scorso campionato. Possessi smarriti viziati dall’inesperienza e dal ruolo di riferimento che ha ricoperto con un tecnico offensivo come Eusebio Di Francesco. La guida del connazionale Dybala, il cui compito con la maglia della Roma è proprio quello di dettare i tempi di gioco dei suoi, può sgrezzarlo e affinarne le capacità di gestione.
Un primato ancor meno lusinghiero della scorsa Serie A è quello inerente ai legni colpiti, addirittura sette. Curiosamente, uno è arrivato all’esordio col Frosinone in trasferta contro l’Udinese (0-0), mentre un altro nell’ultima gara, ancora coi friulani (0-1), conclusa con la retrocessione tra le mura del Benito Stirpe. Serve maggior lucidità, soprattutto perché la Roma negli ultimi anni ha mostrato una tendenza tragicomica a prendere pali e traverse: 12 nell’ultima stagione (quarta in campionato), 17 nell’annata 2022/’23 (seconda), 19 nel 2021/’22 (prima).
Il profilo di Soulé è in linea con le necessità dei capitolini, alla ricerca di figure giovani e di prospettiva su cui basare il futuro della squadra. L’abbassamento del monte ingaggi è una priorità che deriva dal mancato accesso in Champions League, ma nel contempo si deve garantire profondità alla rosa, impegnata nel nuovo formato dell’Europa League. Soprattutto, l’ex Juve costituirebbe una possibile plusvalenza: di questi tempi un dettaglio da considerare per qualsiasi acquisto.
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