Marco Baroni è pronto a sbarcare in Casa Lazio. L’ex allenatore del Verona partirà giovedì per il ritiro di Auronzo di Cadore. A Formello, Baroni ha tenuto la prima conferenza in veste di nuovo tecnico biancoceleste, insieme a Lotito.
“Quando è arrivata la chiamata ero felice: è il momento più alto della mia carriera. C’è tanta voglia, determinazione e consapevolezza da parte mia e dello staff. Io amo le sfide e lo voglio trasmettere a la squadra. Non voglio una squadra che abbia paura ma che abbia coraggio. Non dobbiamo giocare per noi stessi ma per i tifosi. Spesso la difficoltà può essere un’opportunità meravigliosa. Con il coraggio, la compattezza e l’equilibrio io voglio fare un calcio che emozioni“.
Per quanto riguarda il modulo di gioco e gli obiettivi che si pone in questa nuova avventura, Baroni risponde: “L’impianto sarà di una difesa 4 con il doppio esterno, poi all’interno di questo ci saranno delle piccole variabili, ma da li non ci spostiamo. Questo è solo l’impianto, poi la squadra deve avere equilibrio e ferocia. Dev’essere un calcio dinamico e di ritmo. Per quanto riguarda gli obiettivi, voglio migliorare il campionato dello scorso anno, abbiamo 47 partite e l’obiettivo primario è farne molte di più. Sarà importante tutto l’organico e l’importanza della Rosa. Ogni giocatore deve giocare qualunque minuto al proprio massimo”.
“Un tecnico pieno di buonsenso. Credo che nel momento più alto della propria carriera, un uomo voglia rendersi migliore, gradevole, intelligente e vincente. Lui arriva in un campionato molto difficile per la Lazio in particolare, perché ci sono almeno 6 squadre più forti. Adesso toccherà vedere quanti punti perderà passando dalla teoria alla pratica” ha esordito Franco Melli “Credo che anche i giocatori, come lui, si debbano sentire nel momento più alto della loro carriera“. Dello stesso parere è Furio Focolari: “Riponiamo in lui la massima fiducia. L’unico dubbio che posso avere è se riuscirà a superare il salto di categoria“.
Sul ruolo dei senatori rimasti, Baroni ha affermato che l’integrazione tra i giocatori sarà fondamentale. “Si gioca come ci si allena”. Ovvero si deve fare un reset quotidiano quando si è sul campo, e non contano le gerarchie. Mentre il parere di Alessandro Vocalelli è diverso: “Deve arrivare chi ha un passato importante nella squadra. Anche il valore dei giocatori è importante, sennò la Francia e la Spagna non giocherebbero domani la semifinale dell’Europeo ma lo farebbe la Turchia. Tra i senatori rimasti? Mi viene in mente solo Immobile..“
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