L’attentato di Mosca ha sconvolto il mondo. Stavolta però nessuna istituzione occidentale ha illuminato edifici con la bandiera russa, come invece fa sempre in situazioni simili per altri paesi. E’ per questo che Fabio Duranti rimprovera una mentalità diffusa: quella di dare troppa importanza alle etichette. “Non l’ha fatto nessuno, perché? Perché sono ‘cattivoni’“, commenta in diretta. Il problema è proprio nello slogan: elimina completamente quel fondamentale passo iniziale occupato dalla neutralità e dallo spirito critico, senza faziosità.
Una volta definiti i buoni e i cattivi, è facile per chi è soddisfatto di queste definizioni pre-impostate giudicare anche situazioni complesse come l’attentato in Russia. Gli USA hanno da subito eliminato la pista ucraina. L’ISIS ha poi rivendicato l’attentato.
Alberto Contri non ci sta. In diretta a Un Giorno Speciale fa un’altra ipotesi in merito all’avvertimento premonitore che gli Stati Uniti avrebbero lanciato proprio ai russi.
“Gli Stati Uniti che hanno avvisato gli americani in Russia 15 giorni prima di non andare nei luoghi dei concerti?
Questa roba andrebbe letta addirittura in una guerra che si starebbe verificando all’interno del cosiddetto ‘Deep State‘. Ci sarebbe una parte del Deep State che si sta accorgendo che Trump vincerà a mani basse. Allora hanno deciso di spostarsi verso di lui, e quindi stanno facendo la guerra all’altro Deep State. Allora cosa hanno fatto? Hanno detto: ‘Facciamogli dire questa verità così almeno è come se mettessero la firma sull’attentato 15 giorni prima‘”.
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