La discussa ZTL più grande d’Europa torna a prender voce, ma stavolta per fare un passo indietro.
A parlare è il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che durante il punto stampa a Piazza Venezia dichiara: “Abbiamo trovato l’intesa con la Regione Lazio sulle modifiche della delibera“. Oggetto della modifica? L’accensione dei varchi: questa slitterà, dice il sindaco della Capitale, di “alcuni mesi, in attesa dell’attivazione del Move-in e dei carnet d’ingresso“.
Novità anche sui divieti per quanto concerne la classe ecologica delle autovetture.
Contrariamente alla proposta originale, il gpl potrà circolare. Così come le autovetture Euro 3: come per le Euro 4, ci sarà una proroga di un anno. Quando si parte? “Non abbiamo dei tempi“. Sembra dunque che la ZTL a Roma dovrà aspettare ancora a lungo prima di gettare in difficoltà migliaia di famiglie. Tuttavia Angelo Di Stefano, del Comitato No ZTL, richiama all’attenzione: non è ancora il momento di abbassare la guardia, anzi.
In diretta a Lavori in Corso commenta così la proroga di Gualtieri.
“Una vittoria? Assolutamente no, perché sono le stesse parole che ci hanno detto qualche mese fa al Campidoglio.
Noi non siamo per uno slittamento: non è che le condizioni delle famiglie e del trasporto pubblico possano cambiare in 2-3 mesi.
Ci hanno preso in giro. Hanno continuato a montare, tutti i romani possono vedere telecamere, pali, cartelli in tutte le città di Roma.
A giugno già si era pronunciato e hanno montato i pali senza dire niente“. Una motivazione che basta per chiamare per le strade i cittadini della Capitale. Sabato 21 ottobre si terrà infatti alle ore 15 a Piazza Vittorio una manifestazione contro la fascia verde che diventerebbe la più grande d’Europa.
“Gualtieri dice di aver parlato con Rocca ma nessuno ha preso in considerazione il fatto di sentire per una volta il popolo italiano, il popolo romano. E questo è quello che a me veramente fa andare in bestia: ci stanno usando come pedine del Monopoli“.
Intanto la voce del popolo si fa sentire anche tramite una fortunata petizione su Change, che conta già più di 100mila firme per l’abolizione della ZTL.
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