“Le cose sono cambiate in Europa“.
La sentenza è del Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton.
Il nome non è sconosciuto a chi ha seguito uno dei dibattiti social più seguito degli ultimi mesi: quello con Elon Musk, proprietario di X.
In ballo c’era la “disinformazione”: al Commissario UE non andava bene che Twitter violasse le norme del Digital Act, e che quindi ci fosse totale libertà nella pubblicazione di contenuti, soprattutto nell’ambito bellico. Ma il CEO di X ha risposto senza fronzoli che l’accusa non reggeva, visto che Breton non citava nessun contenuto giudicato “illegale” (qui l’articolo riepilogativo).
In Plenaria a Strasburgo il Commissario ci tiene a parlare di “test”, come quello delle elezioni in Slovacchia (dove ha vinto il “filorusso” Fico), “D’ora in poi – annuncia Breton – c’è una legge nello spazio dell’informazione: ciò che è proibito nella vita fisica è proibito anche nella vita digitale. Adesso questa legge va rispettata“. Tuttavia, le voci fuori dal coro ci sono e ci tengono ad opporsi ai fattacci di Breton.
Virginie Joron, europarlamentare francese del Rassemblement National, il partito di Le Pen, è una di queste.
L’intervento integrale in Europarlamento.
L’ad Scanavino fissa l’obiettivo: una rosa da scudetto, rinforzata in ogni reparto. Kolo Muani è…
Chiunque possieda ancora questo vecchio telefono può intascarsi fino a 8 mila euro. Sembra incredibile…
Si è tenuto da pochi giorni l'incontro del Gruppo Bilderberg a Stoccolma. Tra i partecipanti…
Attenzione a dove posizioni il ventilatore, soltanto se lo metti in questi punti sentirai subito…
Donald Trump, presidente della civiltà del dollaro, ha lanciato un attacco contro l'Iran. Aveva promesso…
Tende oscuranti in estate, la combinazione che non sempre porta i risultati sperati: ci sono…