“Dobbiamo aumentare la disoccupazione fino al 50%. Dobbiamo fare in modo che l’economia soffra“. Il fondatore della società immobiliare Gurner Group, Tim Gurner, non è nuovo a questo tipo di uscite. Con un patrimonio netto stimato di 677 milioni di dollari, e la gestione di una società che ha un portafoglio di sviluppo e gestione del valore di circa 9,5 miliardi di dollari, la fame di profitti però non si placa.
E’ perciò che nel corso del vertice immobiliare dell’Australian Financial Review, Gurner si è lasciato andare a dichiarazioni piuttosto pesanti contro “l’arroganza dei lavoratori”.
“Le persone hanno deciso che non volevano più lavorare così tanto durante il Covid e questo ha avuto un enorme problema sulla produttività. Il settore commerciale ha decisamente rallentato la produttività. Negli ultimi anni sono stati pagati molto per fare meno e dobbiamo rivedere questo cambiamento”.
Gurner non si riferisce certo a fenomeni immaginari: negli anni post-pandemici il tema delle “grandi dimissioni” si è fatto spazio sia in America che in Europa.
Questo perché dopo il Covid i lavoratori danno più valore al loro tempo, e soprattutto per i più giovani è divenuta evidente l’esigenza di stringere accordi che consentano un’adeguata quota di tempo libero o benefit. Tra aprile e giugno 2021 sono 484 mila le dimissioni in Italia su un totale di 2,5 milioni di cessazioni. Secondo un’analisi pubblicata su La Voce.info si parla di un +37% sul primo trimestre del 2021, +85% sul 2020 e +10% sul 2019.
Una riscossa dei lavoratori sulle condizioni contrattuali che però evidentemente non piace a chi è dall’altra parte della scrivania.
Ecco che Gurner propone la sua soluzione: “I dipendenti pensano che il datore di lavoro sia estremamente fortunato ad averli, mentre invece dovrebbe essere il contrario. Dobbiamo eliminare questo atteggiamento, e perché questo avvenga si deve danneggiare l’economia. Dobbiamo ricordare alle persone che lavorano per il datore di lavoro e non viceversa“.
“I governi mondiali“, continua, “stanno facendo in modo che la disoccupazione aumenti, e i capi lo vedono. Secondo me dovrebbe aumentare del 40-50%. Dobbiamo continuare così per avere un effetto sul bilancio dei costi“.
Non ci credete? Ascoltate il monologo dello scorso 13 settembre all’Australian Financial Review.
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