Sbagliava di grosso chi a dicembre aveva osato credere che il sorteggio che aveva abbinato il Napoli al Barcellona era stato equilibrato (se non addirittura benevolo per gli azzurri).
I blaugrana non sono certo più quelli che hanno incantato l’Europa al tempo di Guardiola, ma non sono nemmeno la squadra scarsa che si è vista all’inizio della travagliata prima stagione nel post Messi. L’arrivo di Xavi sulla panchina, un mercato di gennaio importante e la progressiva crescita dei giovani – giovanissimi – uomini della cantera lanciati in prima squadra, fanno sì che ad oggi il divario fra il Barcellona e le squadre italiane sia ancora troppo grande.
E se all’andata un ottimo primo tempo del Napoli e i molti sciagurati errori dei catalani nella ripresa avevano mantenuto il match in equilibrio, questa sera al Maradona la musica è stata del tutto diversa. Il Barcellona si è imposto 2-4, trovandosi già a condurre 0-2 dopo un quarto d’ora e fallendo anche un’altra serie di occasioni.
Non c’è dubbio che il Napoli avrebbe potuto giocarsi meglio alcune sue chance questa sera, ma probabilmente, in ogni caso il passaggio di turno sarebbe stata una chimera.
Se è giusto non augurarsi l’eliminazione della propria squadra prima dell’inizio dei match, è giusto però anche, a giochi fatti, sottolineare che questa eliminazione potrebbe rivelarsi un vantaggio nella corsa al tricolore per gli azzurri che stasera non deve apparire come minata dalla severa lezione subita, ma quasi rafforzata dalla prospettiva di potersi dedicare d’ora in avanti unicamente al campionato.
Vittorio de Gaetano
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