La prima sindaca di Roma, la più giovane a ricoprire l’incarico al momento dell’elezione (avvenuta nel giugno del 2016): ci sono tante prime volte nell’esperienza di Virginia Raggi come primo cittadino della Capitale. Uno degli exploit storici del Movimento 5 Stelle, dato per sfavorito contro l’allora candidato del centrosinistra Roberto Giachetti. Da quel momento l’intero mondo è cambiato intorno alla pentastellata. E anche lei, dopo cinque anni trascorsi nella stanza principale di Palazzo Senatorio, si sente “molto più esperta”.
Virginia Raggi ha approfondito diversi aspetti della sua vita, non solo da sindaco, in un’intervista esclusiva a Io le donne non le capisco. Durante l’ultima puntata condotta da Sonia D’Agostino la donna Raggi (prima ancora della politica) ha raccontato sensazioni e vicende rimaste più nella penombra dei suoi trascorsi in Campidoglio. Sia chiaro: “alcune cose verranno con me nella tomba. Oppure chissà un giorno scriverò un libro di battute”, ma se le dovesse ricapitare di sedere su quella poltrona oggi andrebbe “molto più con i piedi di piombo su determinate collaborazioni”. In fin dei conti capita di compiere “errori di inesperienza”, dovuti al fatto che “non c’è una scuola per fare il sindaco“. Sicuramente oggi dopo aver terminato il proprio mandato c’è “un po’ di leggerezza in più. Si dorme qualche ora in più – ha rivelato l’ex sindaco di Roma – ho ricominciato a vedere qualche amico (di quelli che mi sono rimasti). E poi ho qualche progetto”.
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