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“Il Green pass non serve: sentite come si comportano in Parlamento” ▷ Antonio Maria Rinaldi

Mascherina, tamponi, prima e seconda dose vaccinale. Obblighi spesso contrapposti, contrastanti e logicamente confusi. Un percorso sanitario ad ostacoli quello delle norme anti Covid-19, con limitazioni e prescrizioni che appaiono sovente antitetiche fra loro. Mentre si staglia all’orizzonte la possibilità delle terza somministrazione del vaccino, ulteriori dubbi si evidenziano nell’applicazione normativa del Green pass. La delegittimazione medica del pass vaccinale arriva in questo caso dalle stesse istituzioni che hanno imposto le limitazioni e l’obbligo indiretto della tessera verde. Perché per accedere a Palazzo Chigi è richiesto obbligatoriamente il tampone e non il solo Green pass da vaccinazione?

Come fa notare l’eurodeputato della Lega Antonio Rinaldi ai microfoni di Fabio Duranti, l’esibizione del Green pass da vaccinazione è strumento di certificazione non sufficiente per accedere a Palazzo Chigi, alle istituzioni europee o alle conferenze pubbliche del Premier Draghi, mentre obbligatoria è l’esibizione di un tampone entro le 48 ore precedenti. Questa imposizione smentirebbe di fatto l’importanza sanitaria del pass vaccinale sottolineando al contrario come solo il tampone possa essere considerato mezzo sicuro per accertare il potenziale contagio. Paradossalmente, sottolinea Rinaldi, anche per la conferenza stampa del presidente del Consiglio Draghi nella quale veniva imposto l’obbligo del Green pass per accedere a ristoranti, teatri e cinema, l’accesso era vincolato non dalla sola vaccinazione ma bensì dal tampone. La denuncia di Rinaldi evidenzierebbe ancora una volta le crepe del green pass come strumento medico di contrasto alla pandemia.

“La cosa tragica”, sostiene Rinaldi, “è che per accedere ad alcuni luoghi è previsto comunque il tampone entro le 48 ore nonostante il green pass. Guardate il green pass è una fantasia mediatica italiana. Non esiste in nessun regolamento ufficiale. Ce lo siamo creato noi. Di fatto il green pass non serve. Perché se ho questo certificato Covid-19 UE, perché questo è il vero nome, mi si richiede anche il tampone entro le 48 ore?”

L’intervento a “Un giorno speciale”.

Un Giorno Speciale

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