Senatore Siri in diretta ▷ “Dettano legge sulla paura delle persone: è un esperimento ben riuscito”

Se Solomon Asch fosse vivo, probabilmente avrebbe apprezzato non poco assistere a come nazioni intere legittimano i lockdown, benedicono le restrizioni e invocano alle punizioni per chi trasgredisca a direttive su cui neanche la scienza ha dato il giudizio definitivo.
Il famoso esperimento sul conformismo dello psicologo polacco potrebbe, sotto tale punto di vista, essere una sorta di precursore di molte sfaccettature della nostra quotidianità, come la pensa anche il Senatore Armando Siri, esponente della Lega che più volte abbiamo visto cercare di far chiarezza sul Covid, sulle possibili cure e sul prezzo psicologico il cui conto sarà evidente solo quando, in qualche modo, ci saremo lasciati questa pandemia alle spalle.

Ma al Senatore Siri Fabio Duranti e Francesco Vergovich hanno chiesto anche quale sia la vera ragione che spinge la Lega di Salvini a spalleggiare alleati su cui non ci sia il minimo accordo riguardo le aperture: concessioni su cui spesso il Carroccio si ritrova a battagliare ferocemente in aula, contro una maggioranza giallorossa che vede nel chiusurismo la principale – se non la sola – soluzione al contagio.
Sentite cosa ci ha risposto a ‘Un Giorno Speciale’.

“Qualcuno sta flettendo sulla paura”

“Quello che avviene, avviene anche perché c’è una buona predisposizione delle persone a “porre i polsi ai vincoli”, direbbe D’Annunzio.
Quello che è successo in questi quindici mesi non è solo un fatto legato alla salute e anche giustamente una questione di ordinamento democratico e costituzionale, è anche una questione psichica. Cioè possiamo nominare il CNR, l’OMS ecc.. ma il punto vero è che ce lo possiamo anche dire da soli in quella che viene chiamata esperienza di prossimità, ed è come se le persone avessero perso quest’antenna, come se gli fosse stata tagliata. L’esperienza di prossimità è: mi dicono che c’è un’emergenza, mi dicono che c’è un dramma in corso, guardo intorno e osservo: quante persone che conosco hanno avuto il Covid? Dieci. Quante di queste sono guarite a casa? Dieci. E lì io ho il mio riscontro: quello è un riscontro empirico diretto, che si chiama esperienza di prossimità.

Il punto è che c’è qualcuno che ha indossato la casacca di salvatore della Patria che chiude tutto, che “stiamo in casa”, che “proteggiamoci”, che ha toccato tutte queste corde emotive su un livello generale già prima del Covid dove avevamo 12 milioni di italiani che facevano uso quotidiano di psicofarmaci, quindi già in una situazione di grande fragilità psichica. Quando tu schiacci su questo tasto è evidente che trovi una risposta ancora più irrazionale di angoscia, di paura e di depressione”.

“Se non crediamo nella Costituzione, resta un pezzo di carta”

“La Costituzione, le leggi, tutto quello che noi abbiamo scritto, è solo carta se non vive nei cuori delle persone. Prendiamo l’esempio della sindrome di Stoccolma: se tu ti innamori di quello che ti vuole chiudere in casa e ti mette la mascherina e la maggioranza delle persone soccombe ed è d’accordo, cosa possiamo fare? Io mi sarei aspettato di vedere le scuole occupate, le università occupate, i giovani in piazza. Mi sarei aspettato un moto di reazione a presidio dell’ordinamento, della Costituzione. Però purtroppo il senso di appartenenza a quei valori ci siamo accorti che è molto basso.
Questo è stato un altro grande esperimento che avrebbe entusiasmato Solomon Asch e Stanley Milgram, due grandi psichiatri che alla metà del Novecento fecero esperimenti su quanto gli esseri umani sono disposti a cedere quote di umanità e di libertà“.

“La Lega ha preferito i fatti allo sbraitare”

“Oggi la realtà ci dice che se la Lega non fosse in questo Governo, noi resteremmo chiusi fino al 31 luglio. Questa era l’idea di Speranza e di buona parte della maggioranza di questo Governo. La Lega è al Governo e noi per fortuna, già da stasera, abbiamo guadagnato un’oretta. Non è niente, è poco, per i ristoratori è qualcosa, dal primo giugno sono aperti tutti i ristoranti anche al chiuso. Insomma, piccole concessioni che mi rendo conto che sono poca roba all’interno del ragionamento che noi stavamo facendo, però ci sono anche gli altri. E se gli altri sono la maggioranza vi assicuro che cercare di fare un contrappeso è un lavoro quotidiano. Avremmo più facilmente potuto sbraitare e urlare, ma non avremmo ottenuto nulla di concreto. La parte di paese che lavora ci chiede concretezza“.