Il Paese sempre più spaccato in due. Con il passare delle crisi e il trascorrere di quest’ultima emergenza legata al coronavirus, si amplifica il divario tra garantiti e non garantiti. I primi che stanno superando indenni il regime di chiusure alternate dell’ultimo anno, i secondi che invece si trovano in una situazione di reale pericolo economico e sociale.
Il rischio c’è e ne va dell’intero tenuta del sistema-Paese. In particolare uno scenario preoccupante sull’immediato futuro dei cittadini italiani lo ha ben descritto in diretta il professor Valerio Malvezzi. Ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich, l’economista ha parlato di “circa 2,7 milioni di soggetti italiani a rischio default”.
Ecco l’approfondimento con il Prof. Malvezzi a “Un giorno speciale”.
“Io voglio dire che stanno creando l’Italia delle disuguaglianze. Perché insomma se uno si opera di ernia ed è un lavoratore dipendente ha diritto ad un mese di ferie, giustamente retribuito. Però un barbiere questo diritto non ce l’ha.
Allora dobbiamo capire che siamo in un mondo governato da leggi del lavoro che risalgono a lotte sindacali degli anni ’70, in cui sostanzialmente gli imprenditori avevano tutte altre regole di produzione di reddito e oggi gli imprenditori sono saccheggiati perché la pressione fiscale in Italia è superiore al 60% e allora a questo punto stiamo creando un’Italia spaccata in due: quelli che hanno il diritto al lavoro e quelli che non ce l’hanno.
Io trovo che in Italia abbiamo due problemi che io vedo sulla tenuta del sistema sociale:
“Io divido le persone in due: da una parte ci sono le persone che volontariamente vogliono le aziende falliscano, dall’altra ci sono gli idioti che non sanno come si fa un’azienda. E questi ce li abbiamo sia tra la gente comune, sia tra i politici e chi deve governare. Che sparano caz*** una dietro l’altra.
Ma se io in mezzo a una situazione del genere mi trovo un blocco totale, che mi fa crepare tutto, io muoio. E oltre al danno, oltre al mio dramma, dei miei dipendenti, della mia famiglia, ci metti anche la beffa della tua faccia da cretino con lo stipendio fisso e assicurato che mi vieni a dire: ‘ma tanto tu stavi nella mer**, dovevi morire lo stesso’. Allora ecco dove nascono le guerre e le lotte sociali, ecco dove nascono le guerre civili. Nascono da questi idioti ai quali peraltro viene dato la voce e anche il potere”.
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