Si è chiusa ufficialmente la votazione sulla piattaforma Rousseau con cui i leader del Movimento 5 Stelle hanno chiesto ai propri attivisti se sostenere un governo Draghi oppure no. Ha vinto il Sì e si apre ora una nuova pagina sul futuro dell’esecutivo italiano.
Al di là della votazione, però, rimane da chiedersi quale sia il vero sentimento dell’elettorato grillino. Secondo il giornalista Daniele Capezzone la spaccatura all’interno del Movimento si fa sempre più evidente.
Ai microfoni di Stefano Molinari, ecco l’analisi dello stato di salute del Movimento 5 Stelle dell’editorialista de La Verità.
“Io non sono sicuro che Grillo intercetti i sentimenti dei cittadini. C’è un clima di grande preoccupazione e tu mi fai i giochetti, il cornicione, la votazione su Rousseau?
A me pare chiaro che dentro il Movimento c’è fibrillazione. Qualcuno che voterebbe qualunque cosa, anche Gengis Khan, pur di rimanere in parlamento, altri si rendono conto che stanno facendo una cosa in compagnia di quelli che loro detestavano, con Draghi su cui hanno detto le peggio cose.
È evidente che c’è nervosismo. E allora cosa fa Grillo? Si inventa qualunque escamotage per cercare di traghettare le anime disperate, le anime in pena dei grillini verso questo obiettivo.
Francamente se io penso a elezioni fra uno o due anni altro che 33%, loro finiscono largamente sotto il 10%. Se tu esci per strada secondo me ne trovi meno di 10 disposti a rivotare questi scappati di casa.
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