Il coronavirus viene disattivato dai raggi ultravioletti secondo uno studio italiano. Questa è la notizia del giorno e potrebbe rivoluzionare la lotta alla pandemia in tutto il mondo. La scoperta potrebbe portare grandi benefici per le scuole, per la sanità e per le attività commerciali, riportando la vita quotidiana vicino alla normalità.
Mario Clerici, professore ordinario di immunologia dell’università di Milano e direttore scientifico della fondazione Don Gnocchi, è intervenuto a Lavori in Corso per illustrare le conseguenze pratiche possibili con questa scoperta.
Ha spiegato come il virus sia oggi, durante l’estate, meno aggressivo, proprio grazie al maggior irraggiamento solare. Infine si è immaginato cosa ci aspetta in autunno per la seconda probabile ondata del coronavirus.
“Questi nuovi dati che abbiamo giustificano la forza molto lieve del virus durante queste calde settimane.
Nel primo studio abbiamo messo il virus in goccioline d’acqua, esponendole ai raggi Uv-C, Uv-b e Uv-a. Dopo alcuni secondi questi raggi uccidono il virus.
Poi abbiamo comparato altri dati con i casi nei diversi paesi. Il risultato è che tanti più raggi ci sono sulla Terra tanti meno casi di covid-19 abbiamo.
Le obiezioni sono state: come giustifichiamo i numeri tragici in paesi come Florida e Brasile? Posso dire che lo studio sui grossi numeri funziona, nell’emisfero nord in cui è estate ci sono meno casi, tranne qualche eccezione come l’India che ha i monsoni però. Gli Usa invece costituiscono un caso a parte dato che non hanno fatto nessun isolamento e girano senza mascherine. Loro hanno fatto tutto quanto di sbagliato si potesse fare.
Voglio aggiungere altro: abbiamo ripetuto lo stesso studio sull’influenza con i dati di un secolo e si verifica la stessa cosa. L’influenza sparisce quando c’è una sovrapposizione perfetta con l’aumento dell’irraggiamento”.
“Gli effetti pratici di questo studio sono importanti. Potremmo sterilizzare con lampade Uv in autunno e in inverno? Da tre giorni ci stanno contattando moltissimi produttori di queste lampade, per sterilizzare ambienti o cose come i vestiti nei camerini. I raggi Uv-C però non possono essere usati per le mani che sono tossici per la cute. C’è l’idea di usare le lampade nelle aule scolastiche prima e dopo ogni lezione. Dobbiamo dire grazie allo Spallanzani che ci ha fornito il virus.
Attenzione comunque: il virus non è cambiato quindi non è meno cattivo. Continua a essere sempre feroce, ma diversa è la situazione in cui si trova a vivere; e oggi può infettare meno. Quello che succederà in autunno nessuno può dirlo, ma penso che sarà meno cattivo, perché bombardato dai raggi e perché sappiamo come intervenire”.
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