La paura di chi scende in campo. Governo, Lega Calcio e FIGC stanno facendo di tutto per imbastire la ripresa delle categorie professionistiche. Partendo però dalla Serie A, ormai da diverse settimane, è ben nota la posizione densa di forti perplessità dei calciatori. Le implicazioni che il Covid-19 provocherebbe al cuore ed ai polmoni preoccupano gli attori del rettangolo verde.
Si pensa però anche al calcio post Coronavirus. Il mercato del futuro, ad esempio, è tutto da scrivere. Le risorse economiche limitate potrebbero quindi stimolare le società a puntare gli occhi sui giovani talenti cresciuti in casa o selezionati in giro per il mondo.
Sulla questione è intervenuto, nel corso di ‘Radio Radio Lo Sport’ l’agente Fifa Diego Tavano. In studio Stefano Raucci e Francesco Di Giovambattista.
“Noi procuratori non siamo stai assolutamente interpellati. Ci stavamo affidando all’AIC, che comunque stava ben tutelando i nostri assistiti. Adesso è una situazione un po’ paradossale, per quanto ci sia elasticità e cooperazione, in questo momento questa proroga ci ha lasciato un po’ di stucco. Vediamo adesso come potremo gestirla, sperando nel buon senso. Oggi c’è questo passaggio importante dell’AIC; detto questo noi siamo a disposizione assoluta per capire fin dove possiamo arrivare dal punto di vista legale. Ma fino ad ora non c’è stato bisogno perché con il buon senso ogni club ha affrontato i propri tesserati e si è trovato un punto d’incontro. Questa è una proroga del pagamento, non è una decurtazione d’ufficio che non poteva avvenire, quindi per questo ci voleva un accordo tra le parti. Vediamo adesso la posizione che si prenderà e poi si valuterà“.
“Di casi di scadenza al 30 giugno ce ne sono molti. Anche il proseguimento o meno del rapporto va tutto rinegoziato. Sia il prolungamento del contratto fino al 30 agosto, sia invece il fatto che non si voglia prolungare il contratto e quindi si smetta il rapporto tra le parti. La rinegoziazione è bilaterale e non unilaterale. Non è che la società dice: ‘Tu prosegui con me il rapporto punto e basta’. E’ una situazione un po’ particolare. Credetemi, non ci sono tanti giocatori che vogliono riprendere e riprenderanno con tanto entusiasmo. Proprio ieri sono stato al CONI e ho visto il protocollo e non è facile. Perché se un giocatore risulta positivo, faccio l’esempio di Dybala, oggi per essere idoneo a giocare deve fare una Tac polmonare. Quindi non sarà così facile attenersi al protocollo del Governo“.
“C’è un mix di emozioni. C’è la parte emotiva, quella del calciatore che vuole giocare e non vede l’ora di riprendere perché è la sua vita. Di contro c’è una gran confusione perché, se si riprende, sarà un campionato un po’ sui generis. Intanto la parte climatica, la parte di mancanza totale di pubblico, i due mesi di stop che ci sono stati. Ho letto anche la ripresa del campionato di Lega Pro che, secondo me, è una follia. Le società andrebbero veramente in grande difficoltà, se pensiamo agli affitti che i ragazzi hanno bloccato a giugno e dovrebbero prolungare fino ad agosto. L’idea che balenava nella mia testa era quella di bloccare i campionati, trovare un punto di incontro su promozioni, retrocessioni e lavorare per il vero protocollo per far ripartire tutti a metà agosto con un protocollo anche più elastico“.
“Io mi aspetto un mercato particolare e provvisorio. Ritengo che il calcio ne uscirà alla grande da questa crisi. E’ chiaro che questo sarà un mercato che probabilmente finirà o il 2 o il 5 ottobre. Un mercato di scambi. Sicuramente chi accuserà di più saranno le società medio-piccole; secondo me a quelle grandi cambierà non molto. Sarà un’estate particolare, poi tutto riprenderà come prima. La voce delle entrate è stata sicuramente penalizzata. Quando il protocollo del Governo ti dice che se sei stato Covid positivo devi fare una Tac polmonare, un’Eco-Doppler perché questo tipo di virus potrebbe incidere su cuore e polmoni un calciatore non è così tranquillo. Avendo calciatori giovani importanti spero che le società guardino con occhi particolari i giovani per dare la possibilità di risanare un bilancio e per eventualmente monetizzare per la valorizzazione avvenuta”.
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