Piovono le critiche degli imprenditori nei confronti del Governo accusato di procedere con troppa lentezza. “È evidente la difficoltà di gestione dell’emergenza – spiega il celebre cuoco Gennaro Esposito che ai nostri microfoni esprime tutto il suo dissenso – noi avremmo dovuto aprire il 18. Oggi non ci sono ancora le norme. Mi sembra una situazione abbastanza imbarazzante“.
“I miei ragazzi non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione. Se fossimo un Paese da buonsenso non staremmo in queste condizioni” prosegue il ristoratore napoletano riferendosi ai vari membri delle istituzioni che in diverse occasioni hanno fatto appello alla responsabilità di lavoratori ed imprese.
Chef Esposito, che vista l’emergenza ha anche collaborato con la task-force della Regione Campania, ha sollevato pure il problema della responsabilità penale dei datori di lavoro. “Ai miei collaboratori ho detto di adottare un comportamento etico e socialmente rispettoso. La mattina gli misuro la temperatura e faccio i tamponi, ma se la sera vanno a fare gli str*nzi in giro io che faccio?”
L’intervista completa in questa intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari.
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