I punti in comune con la Lega e quelli di distanza: questo il tema affrontato da Gianluigi Paragone durante la presentazione del suo libro ‘La vita a rate’.
Secondo il senatore, tra le sfide condivisibili della Lega c’è quella all’Unione Europea in favore della sovranità italiana, sono invece meno convincenti le tesi sulle autonomie che favoriscono i piani degli architetti europei indirizzati a disarticolare gli Stati.
Nell’occasione si è parlato anche del nuovo corso politico del Movimento 5 Stelle e dell’alleanza con il PD. Ecco cosa ha detto Gianluigi Paragone nel suo intervento.
“Della Lega mi piace la sfida all’Unione Europea, parlo la stessa lingua di Borghi e Bagnai. Non mi ritrovo nel discorso leghista dell’autonomia, è la negazione del postulato sovranista. Quello che vorrebbero gli architetti dell’UE è esattamente la disarticolazione degli Stati.
Sono sorpreso che il Movimento non mi abbia sbattuto fuori. In qualsiasi altro partito se non voti la fiducia al tuo Governo vieni fatto fuori. Il Movimento riesce a conservare un’eresia sottintesa per cui io oggi sono ancora tollerato perché sto dicendo sempre le stesse cose. Non ho cambiato idee, in campagna elettorale non ho mai detto una cosa diversa da quelle che sto dicendo adesso”.
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