1999: come ultimo atto del suo governo, Bill Clinton decide di ristabilire una banca universale, facendo un regalo ai grandi potentati della finanza.
Questi ultimi erano stati divisi nel 1933 dalla “Glass-Steagall Act”, una legge che serviva a ristabilire gli equilibri dopo la grande crisi di Wall Street del ’29.
Le due strade, una che riguardava il prestito di soldi a famiglie e imprese e l’altra che concerneva la borsa, vennero quindi separate per evitare ulteriori disgrazie e crisi che portarono a suicidi e, si ipotizza, anche al nazismo.
banche commerciali e banche speculative divennero due cose distinte.
Guarda caso dopo il regalo di Clinton alla finanza, nei primi anni 2000, si gonfiò il mattone: si iniziarono infatti a regalare soldi a tutti con modelli finanziari piuttosto complessi, prodotti finanziari. Di fatto anche chi non ha reddito e garanzie riceve quindi una casa, spargendo in giro per il mondo pezzi di carta marci finché non scoppiò il bubbone nel 2007.
Cosa abbiamo imparato dalla crisi? Niente.
Innanzitutto non è una crisi, ma un cambiamento pianificato e deliberato di modello economico.
A distanza di 10 anni dalla “crisi”, Deutsche Bank e tutte le banche speculative mondiali hanno un livello di derivati, cioè di prodotti tossici finanziari altissimo: non è una crisi ma un cambiamento pianificato.
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