Secondo una recente indagine, il 35% degli studenti delle scuole medie italiane non sono in grado di comprendere un testo di lingua italiana. L’assurdità è che la società accusa gli studenti, come se fosse implicitamente colpa loro di questa situazione.
In realtà, questo salto all’indietro culturale è frutto della società in cui viviamo.
La scuola, infatti, prima serviva a formare esseri umani e pensanti, consapevoli della propria storia e delle proprie radici. Ora invece l’istruzione, ridefinita alla maniera capitalistica, è diventata un’agenzia del mercato per il mercato, che non insegna a pensare, ma solo a calcolare.
Occorre reagire a questa situazione per riscoprire la scuola classica come luogo di formazione di esseri umani.
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