E’ ufficiale, la fumata bianca è arrivata: Maurizio Sarri è il nuovo allenatore della Juventus. Inizia una nuova era ma soprattutto finisce la telenovela durata quasi un mese intorno alle voci sull’erede di Massimiliano Allegri.
Alla fine ha vinto la razionalità.
L’ipotesi complottista di un approccio con Guardiola non ha retto né nei fatti né nelle parole, difatti il tecnico del City più volte ha ribadito che il suo futuro non sarebbe stato a tinte bianconere, ma in un’epoca colma di fake news e doppie facce le smentite non hanno avuto alcun valore agli occhi dei tifosi, viziati anche dalla speranza di vedere Pep sulla loro panchina.
Per quanto possa essere discussa, la scelta di Sarri è comunque di livello (il tecnico toscano è reduce da una vittoria europea) e compatibile coi piani della società. Nedved & Co gli hanno preparato il “vestito” da allenatore della Juventus in questi giorni di attesa. Sarri è pronto a indossare la juventinità e a vestire la squadra a immagine e somiglianza del suo calcio.
Il suo staff è pronto a fare altrettanto, Giovanni Martusciello, vice di Sarri all’Empoli (132 partite insieme) non avrebbe problemi a rescindere con l’Inter per accasarsi in bianconero insieme al nuovo mister. Insieme a lui possono arrivare Luca Gotti e Marco Ianni, che invece hanno lavorato con Sarri più recentemente, vincendo insieme a lui l’ultima Europa League che i blues hanno messo in bacheca.
Insieme all’usato sicuro c’è poi la grande novità: allo staff può aggregarsi Andrea Barzagli, che a breve si recherà a Coverciano per prendere il patentino. Per il muro bianconero sarebbe un dolce ritorno, Barzagli inietterebbe ai nuovi arrivati quella dose di juventinità indispensabile per avere dalla propria i tifosi.
Alla Juve Sarri può godere (sportivamente) della simpatia di Cristiano Ronaldo, grazie al suo gioco offensivo, totalmente diverso dal pragmatismo di stampo allegriano che ha fatto arrancare CR7 nella sua prima stagione a Torino.
C’è sempre l’incognita Higuain: le fonti sul suo ritorno sono discordanti a dir poco.
Una litigata poco “british” con Sarri c’è stata, ma dopo aver fatto pace con Kepa non è detto che il tecnico non possa graziare anche lui e dargli un’opportunità in bianconero. E’ altresì verificato l’interessamento della Roma per l’argentino, nonché l’amore della Juve per Kostas Manolas: impossibile non pronosticare uno scambio con il greco che raggiungerebbe Torino, insieme ad Emerson Palmieri. In mediana sembra sia la volta buona di ingaggiare Rabiot, che gradirebbe la destinazione, Pogba vorrebbe risalire sul volo Manchester-Torino, mentre negli schemi di Sarri si rafforzerebbe l’importanza di Miralem Pjanic.
Chissà che il nuovo tecnico non possa ridare lustro a Paulo Dybala, ammesso che l’argentino scomparso dagli schemi di Allegri nell’ultima annata resti in bianconero. In attacco la novità potrebbe essere Federico Chiesa, ma ciò su cui si sposta ora l’attenzione è: oltre alle vittorie rivedremo la bellezza nel gioco della Juve?
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