La Sea Watch 3, al di là delle posizioni umanitarie o degli ipotizzabili secondi fini, è divenuta un caso politico. Se ne sta parlando in Commissione europea, se ne sta parlando tra sindaci tedeschi e italiani, disponibili all’accoglienza, ma innanzitutto c’è da discutere sulla legge. Il capitano della nave dalla bandiera olandese, Carola Rackete, non può contare sull’appoggio dell’Olanda, in più ha forzato la mano nelle ultime ore, sfidando la Guardia di Finanza italiana sul divieto d’approdo nel porto di Lampedusa.
Subentra quindi la giustizia, subentra inevitabilmente la politica, ma non solo: per Daniela Santanchè subentra anche l’identità, come la senatrice di Fratelli d’Italia ha spiegato a Lavori in Corso: “Io ce l’ho con tanti italiani che non sono italiani. Difendere i nostri confini è un dovere scritto nella nostra costituzione. Se io domani non mi fermo a un blocco stradale mi sparano giustamente. Mi chiedo come il capitano della Sea Watch 3 possa violare le nostre leggi, lei che è su territorio olandese mentre gli olandesi hanno risposto che non li prendono: per me è una nave pirata, per cui si fanno scendere tutte le persone, si affonda la nave e si arresta l’equipaggio“.
Chiara, categorica, come la sua posizione sulle fazioni politiche che stanno sostenendo l’approdo dei 42 migranti: “Quelli del PD vanno a fare il weekend a Lampedusa? Non sono dei patrioti, non sono degli italiani“, ha detto la Santanchè, che poi ha esposto la posizione del suo partito: “Noi di Fratelli d’Italia siamo per il blocco navale, io non mi voglio sporcare le mani del sangue che c’è nel mediterraneo: non facciamo partire nessuno così siamo certi che di morti non ce ne siano. Il nostro è l’atteggiamento di chi ha umanità e vuole salvare vite o siamo razzisti perché difendiamo la vita umana e i confini della nazione?“
Non una questione di confini per Laura Boldrini, “ma di persone“, come dice la deputata che si scaglia duramente contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini: “L’Italia fa parte della comunità internazionale e questo implica diritti e doveri. Salvini si fa chiamare capitano ma di fronte alle difficoltà scappa e si nasconde dietro lo scudo dell’immunità parlamentare. Ci sono sindaci in Germania che hanno dato la disponibilità ad accogliere questi migranti. E’ come se Salvini volesse giocare a battaglia navale con le Ong sulla pelle delle persone. Stiamo assistendo a un episodio di cinismo e di disumanità inaudita” – ha aggiunto – “Pensate cosa voglia dire stare con questo caldo su una nave e senza riparo dal sole non sapendo perché si è bloccati né cosa succederà dopo“.
Sul capitano della Sea Watch 3 e in particolare riguardo l’azione eversiva della quale il Premier Conte ha detto “gesto di una gravità inaudita“, Laura Boldrini la pensa in maniera radicalmente diversa: “Aver detto alla capitana di andare in Libia vuol dire commettere un illecito internazionale di cui si dovrebbe rispondere. Secondo me la capitana ha agito in maniera giusta, si è rifiutata di andare in Libia dove c’è la guerra, ha cercato soluzioni per quattordici giorni e infine è giunta nel porto più sicuro, quindi chapeau alla capitana“.
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