Mazzoleni sarà anche cattivo ma Koulibaly e Insigne gli hanno fatto un favore. Sciocco e presuntuoso il difensore, nervosa e falloso l’attaccante, fuori entrambi nella partita decisive e decisa da un gol di Lautaro Martinez che diventa l’eroe di una note strana e stramba. Partita bella nel primo tempo, abbastanza oscena per il numero di errori, nella ripresa. Il Napoli ha avuto la palla gol un attimo prima di subire il colpo del ckappo, Asamoah ha salvato sulla linea di porta il gol fatto e la legge del football ha imposto la sua sentenza.
Ora prevedo eruzioni in casa De Laurentiis e affini, ma quando si carica a pallettoni l’ambiente, quando si critica non soltanto la designazione ma anche il comportamento dell’arbitro è chiaro che tutto il clan napoletano sia sceso in campo con il cervello fumante. Eppure la squadra ha giocato un buon football, pari a quello interista nella fase di avvio, poi l’Inter si è sciolta, arretrando la linea difensiva, concedendo al Napoli campo e idee. Ancelotti ha volute lasciare nel gioco Insigne, il peggiore visto in tutto il campionato, richiamando Milik e inserendo Mertens. Il comportamento di Insigne è il segnale nero di come il Napoli abbia affrontato questa sfida importante il cui risultato serve soltanto alla Juventus che con il pareggio di Bergamo aumenta il vantaggio sui partenopei. Verranno giorni di tumulti, inutile scimmiottare gli inglsi con il boxing day se poi I presidenti, da de Laurentiis e Cairo, parlano di arbitri, di Var senza che nessuno, dico della federazione, abbia il coraggio di metterli in riga, come si usa invece nel football inglese. Siamo un un popolo di cafoni e non abbiamo nemmeno il coraggio di ammetterlo.
Tony Damascelli
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