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Prigozhin eliminato: dal mancato golpe a Mosca alla ‘vendetta fredda’ di Putin

Il capo della milizia Wagner Yevgeny Prigozhin è stato 'eliminato'. È già avvenuto il riconoscimento visivo. Vari social (come, ad esempio,…

2 anni ago
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Sarkozy e Merkel convinsero Berlusconi a dimettersi: il secondo colpo di stato finanziario in vent’anni

Nei giorni scorsi è comparso su diversi quotidiani nazionali un articolo ripreso e presentato in forme differenti nel quale viene data la parola a Sarkozy, ex presidente francese che ha svolto una parte importantissima nella storia di Francia ed Europa. Ebbene, Sarkozy ammette che egli e la Merkel convinsero a suo tempo, correva l'anno 2011, Silvio Berlusconi a dimettersi e ad abbandonare il ruolo che aveva fino a quel momento svolto in qualità di Presidente del Consiglio Italiano. Il seguito della vicenda lo conosciamo bene ed è tristemente noto. Vi fu a quel tempo un vero e proprio colpo di stato finanziario voluto da Bruxelles. Un colpo di stato finanziario che impose all'Italia una giunta militare economica, quella del governo di Mario Monti, con tanto di riforme, lacrime e sangue firmate Elsa Fornero. Ebbene, il governo di Mario Monti, espressione diretta dell'eurocrazia dilagante e non certo dell'interesse nazionale, bensì di quello internazionale del capitale finanziario targato Unione Europea aveva un solo obiettivo: imporre le riforme volute dall'UE. Riforme che, in fondo, miravano soltanto a riorganizzare la spesa pubblica e l'assetto della nazione in chiave schiettamente neoliberale. Si trattava insomma di imporre all'Italia un governo che non avesse alcun rapporto con il popolo che aveva votato. Silvio Berlusconi, poteva piacere oppure no, ma era pur sempre stato votato dagli italiani, aveva in qualche modo un rapporto diretto con il popolo che lo aveva votato, il governo di Mario Monti no, in quanto governo tecnico, ossia il nome pudico che viene dato alle dittature finanziarie nel nuovo millennio, il governo Mario Monti non aveva alcun rapporto con il popolo italiano e rispondeva semplicemente alle algide ragioni dei mercati e della plutocrazia neoliberale con sede a Bruxelles. Ora, la recente ammissione di Sarkozy che stiamo oggi commentando non fa altro che suffragare l'ipotesi di fondo che già altre volte abbiamo sviluppato ed espresso. Si tratta, a ben vedere, del secondo colpo di Stato subito dall'Italia in vent'anni. Il primo colpo di Stato fu manipulite, un vero e proprio colpo di Stato giudiziario, teso a demolire la Prima Repubblica, a ciò che si potesse imporre la svolta liberista richiesta dal nuovo ordine mondiale post-1989, e dunque tale da coinvolgere, dopo mani pulite, anche l'Italia. Quell'Italia che non per caso si avviò a quel tempo alla rivoluzione liberale con messa fuori gioco della prima repubblica e passaggio alla seconda. Era anche l'anno di Maastricht il 92, era l'anno del panfilo Britannia, era insomma un anno di riorganizzazione tellurica e radicale del nostro paese. Il secondo colpo di stato fu appunto quello di ordine finanziario voluto da Bruxelles nel 2011. Ricordo ancora una scena che più di altre descriveva la situazione tragica ma non seria del momento in cui gli italiani non sembravano capireciò che stava accadendo cioè appunto un colpo di stato e anzi in non pochi casi giubilavano per la fine dell'epoca di Berlusconi senza capire che si stava inaugurando un'epoca decisamente peggiore Ricordo allora di un girotondo di donne che a quel tempo giubilavano baldanzose per la caduta di Silvio Berlusconi, convinte che finalmente per le donne si aprisse una stagione di diritti e di rispetto, proprio quando, questo è il punto tragicomico, il governo di Mario Monti si accingeva ad alzare impietosamente l'età pensionabile anche per le donne, e ciò in perfetto stile neoliberale. Radaioattività - Lampi del pensiero quotidiano…

2 anni ago
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Piccole e medie imprese in pericolo: vivremo una crociata ideologica sull’ambiente

Environment,Social and Governance è una materia che sta per arrivare su tutte le imprese e anche le famiglie italiane di conseguenza e non possiamo non rilevare come l'Unione Europea abbia adottato un approccio di tipo ideologico alla materia. Più precisamente, l'ideale politico, quasi portato avanti ad ogni dichiarazione come una sorta di crociata occidentale, tende a porre l'Unione Europea come leader mondiale nella realizzazionedegli obiettivi del Patto sul Clima. La stessa Ursula Von der Leyen, presidentessa della Commissione Europea, ha avviato il pro prio mandato con il valore politico del cosiddetto Green New Deal, cioè l'accordo del Verde.Di qui sono continuati una serie di enunciati e proposizioni politiche, impattanti ad ogni livello normativo, che assumono che nel 2050 non ci siano più emissioni inquinanti sull'effetto Serra, la crescita economica sia dissociata dall'uso delle risorse naturali e nessuna persona, nessunluogo siano trascurati. Queste le ideologie alla base. Così i 27 Paesi membri hanno assunto degli impegni sull'impatto climatico, zero nel 2050, si sono impegnati a ridurre le emissioni del 55% rispetto ai valori del 1990 entro il 2030. In questa crociata ideologica si è deciso di azzerare le emissioni prodotte dalle nuove automobili entro il 2035. Ora, se è ben chiaro l'assuntoideologico ed ecologico, che sposa una delle molte teorie possibili e scientifiche, mi pare chiaro molto meno il risultato economico. Da che mondo è mondo, le imprese producono reddito, ma devono produrre reddito prima di tutto per sé.Questa crociata ideologica che sta per arrivare, anzi è già arrivata, dirà che sostanzialmente tutte le piccole, medio e in futuro anche le micro imprese, credo, dovranno rispettare questo tipo di impostazione ideologica sull'ambiente, sul governo della società e sulla società stessa. Pena? Beh, per esempio le banche non daranno più credito. e tutta la filiera sarà coinvolta, cioè se tu sei una piccola media impresa ma lavori per una grande impresa, dovrai rispettare queste norme. Se tutti dovranno rispettare questi paletti, quale sarà l'elemento differenziante delle imprese? Perché mai bisognerebbe creare per questa via più posti di lavoro e più ricchezza? 

2 anni ago
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Meluzzi risponde alle accuse sul libro scritto con Meloni ▷ “Le indagini squarciarono il velo sulla mafia nigeriana”

Dopo Vannacci, pare sia il turno della gogna per Giorgia Meloni. Come?Tirando fuori un vecchio saggio scritto con Alessandro Meluzzi…

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Ucraina, i tre titoli mainstream che fanno invidia a Orwell: c’è anche l’ammissione sulle sanzioni

Sul fronte della propaganda bellica e imperialistica della NATO, quella che viene propugnata urbi et orbi dall'Occidente ridotto a semplice…

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ESG, il sistema di norme liberticide che sta per cascare sulle nostre teste

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Il vice-premier e Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, attraverso un post su Instagram, parla della terribile vicenda di cronaca che…

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Scivolone Schlein: parla di Costituzione ma demolisce l’articolo 3 ▷ “In un mondo normale sarebbe a casa”

Elly Schlein, segretario del Partito Democratico, si rende ancora una volta protagonista di dichiarazioni dure sul caso del generale Roberto…

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