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Napoli, che “tranvata”! Vince il Benfica 2-0: lezione di Mourinho a Conte

Ennesimo passo falso in Champions League per il Napoli di Conte, che a Lisbona contro il Benfica di Mourinho cade rovinosamente perdendo 2-0. Decisive le reti di Rios al 20° del primo tempo e di Barreiro a inizio ripresa con un tacco vincente davanti Milinkovic-Savic.

Inizio terribile del Napoli, Benfica magnanimo: il primo tempo finisce “solo” 1-0 ed è una buona notizia

Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino (e non si parla del bravo difensore dei partenopei), lo stesso si può dire di una serata storta come quella di oggi. Il Napoli entra in campo davvero male, concedendo ai portoghesi un gran numero di occasioni da gol, anche clamorose.

All’11° minuto l’ucraino Sudakov verticalizza brillantemente per Aursnes, che libera di tacco Ivanovic. L’attaccante calcia bene di destro, ma viene fermato da Milinkovic-Savic, eccezionale nel respingere a tu per tu con il croato. Saracinesca ex Torino che, però, pochi minuti più tardi si rende autore di un errore clamoroso, che quasi regala il vantaggio (più che sciupato) ai padroni di casa.

Al 18° il portiere del Napoli sbaglia un rilancio e regala infatti il pallone a Aursnes, che solo davanti alla porta e in modo incomprensibile mette la palla fuori con un sinistro a dir poco osceno. Il pressing degli uomini di Mourinho continua, e solo 120 secondi dopo porta al meritatissimo gol dell’1-0. Cross sporcato da una deviazione dalla trequarti, intervento troppo leggero di McTominay in copertura e rimpallo che favorisce il colombiano Richard Rios (sogno di mercato della Roma la scorsa estate), che è bravo di destro (quasi con la pianta del piede) a insaccare il pallone.

Il Napoli non c’è, o quasi. E fa veramente troppo poco. L’unico squillo arriva alla mezz’ora, con Di Lorenzo che di testa è bravo a sfruttare il pallone crossato da Lang, senza però trovare la via della rete e rischiando anche di farsi male. Per il capitano dei partenopei, fortunatamente, niente di grave. Così come non così preoccupante è il passivo sulle spalle degli azzurri alla fine dei primi 45 minuti: poteva andare molto, ma molto peggio. E i ragazzi di Conte lo sanno bene.

Secondo tempo: la musica non cambia e per il Napoli suona ancora un “Fado” tristissimo

Il Benfica è stato davvero sprecone nella prima metà di gioco. Ma chiedere di più alla loro magnanimità sarebbe stato davvero troppo, un errore da non fare assolutamente. Questo, purtroppo, non è stato ciò che si è visto in campo.

Mentre da un lato, infatti, gli italiani non sono mai riusciti a rendersi davvero pericolosi, dall’altro i padroni di casa hanno continuato a mordere maggiormente la partita, trovando financo il doppio vantaggio subito dopo l’inizio della seconda frazione.

Al 49° Barreiro anticipa di tacco Rrhamani, sfruttando l’assist preciso dell’MVP di serata Rios. La distanza ravvicinata non favorisce Milinkovic, che non può fare nient’altro che girarsi mestamente e riprendere il pallone dal fondo della rete.

Gioco, partita e incontro? Di fatto sì. Nel pieno stile mourinhano, i portoghesi si chiudono bene difendendo in maniera molto organizzata (soprattutto sui calci piazzati) e approfittando delle ripartenze per rendersi ancora pericolosi. Dall’altro lato, il Napoli prova timidamente a combinare qualcosa, soprattutto con un tiro da fuori di Neres e qualche iniziativa di McTominay. Ma non è abbastanza per cambiare le sorti della partita.

Quella di Conte e co. è una sconfitta davvero pesante. I punti in classifica sono solo 7, per una fase campionato di Champions League che finora ha regalato più dolori che gioie. Il 24° posto attuale è l’ultimo fra quelli valevoli almeno per i play-off di febbraio, ma le aspettative erano ben altre. La speranza è che il Napoli possa tirarsi su e uscire da queste sabbie mobili nelle prossime ultime 2 partite, ma non sarà facile.

Appuntamento al 20 e al 28 gennaio del prossimo anno per avere il verdetto finale: prima la trasferta a Copenaghen, poi l’ultimo atto al “Maradona” contro il Chelsea di Maresca. Una cosa è certa: il mal d’Europa per Conte continua a essere una malattia seria.

Francesco Bastianini

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