L’intervento recentissimo di Giorgia Meloni merita di essere commentato, pur celermente. La presidente del Consiglio ha affermato che Italia e Stati Uniti d’America sarebbero le colonne del mondo libero. Un’uscita che ripropone, ancora una volta, l’ideologia dell’Occidente liberale atlantista.
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio italiano ed esponente della destra bluette neoliberale filoatlantista filoisraeliana e, dulcis in fundo, filobancaria, ha dichiarato che l’Italia e gli Stati Uniti sono le colonne del mondo libero. Si tratta della logora e insopportabile ideologia dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberale atlantista, che si pretende civiltà superiore e portatrice di una special mission auto-assegnata di liberazione del mondo intero, savasan_dhir, con bombe umanitarie, missili intelligenti e imperialismo etico.
Una volta di più, Giorgia Meloni ostenta il proprio atlantismo esasperato e rivendica apertamente il nesso indissolubile tra Italia e Stati Uniti d’America. Nesso che, è bene ricordarlo, si dà nella forma di una integrale subalternità della nostra patria alla civiltà imperialistica del dollaro. Invece di rivendicare un mondo multipolare in cui l’Italia torni a essere indipendente e sovrana, la presidente celebra i rapporti di forza planetari così come sono, più precisamente l’ordine Washingtoniano.
Come se non bastasse, Giorgia Meloni ha dichiarato che la cultura woke aspirerebbe a separare l’Italia dagli Stati Uniti. Che tale cultura dell’arcobaleno rappresenti una patologia, è fuor di discussione: si tratta della subcultura funzionale alla forma merce e al suo nichilistico allargamento illimitato. Ciò che però Meloni non sa (o non vuole sapere) è che questa stessa patologia deriva direttamente dall’ordine turbocapitalistico che ella difende a tambur battente. Combatte gli effetti coltivandone con zelo le cause.
Non sfugge neppure il riferimento negativo alla possibile disgiunzione dell’Italia dall’influenza di Washington. Per Meloni è necessario mantenere l’Italia in una vicinanza alla civiltà dell’hamburger, vicinanza che si traduce nella subalternità integrale dell’Italia, ridotta al ruolo di colonia della civiltà del dollaro. La cosa più sconvolgente è che Giorgia Meloni ha il coraggio di autoproclamarsi patriota: politicamente parlando, il suo patriottismo è di carta pesta e si risolve nella celebrazione acritica dell’impero a stelle e strisce, con conseguente riduzione dell’Italia a ciò che è dal 1945: colonia senza dignità del Leviatano del dollaro.
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