La prima giornata di Serie A si trasforma subito in un campanello d’allarme per la Lazio. Il 2-0 incassato a Como non è solo il frutto della qualità degli uomini di Fabregas, ma anche di un atteggiamento rinunciatario e di un contesto societario agitato. Alessandro Fusco, intervenuto a Radio Radio Lo Sport, ha tracciato una lettura dura ma lucida: “Questa guerra fra Lotito e Gravina sta danneggiando gravemente la Lazio. È qualcosa di sportivamente ingiusto”.
Per Fusco non è possibile separare il campo dal contesto: le tensioni tra il presidente biancoceleste e la Federazione finiscono per pesare anche sulla squadra. “Mi fa scoppiare il fegato – ha spiegato – perché la Lazio viene penalizzata da una vicenda che non ha nulla a che fare con il calcio giocato”. Il messaggio è chiaro: la sconfitta del Sinigaglia non nasce solo dai meriti del Como, ma da un ambiente romano che arriva già visibilmente provato all’esordio.
L’analisi tecnica è impietosa. Fusco riconosce che i lariani “hanno un giocatore (Nico Paz) che è un fuoriclasse e un allenatore che ha saputo leggere la partita in maniera perfetta”. I numeri parlano da soli: 75% di possesso palla nel primo tempo e una serie di falli tattici che hanno interrotto ogni abbozzo di ripartenza laziale. “La Lazio ha giocato una prestazione bruttissima, con uno spirito di combattimento assolutamente insufficiente”. Non a caso, quando il Como ha trovato il gol con Nico Paz, la gara si è spezzata senza che la Lazio desse segnali di reazione.
Pur riconoscendo la superiorità del Como – “ha meritato di vincere cento volte su cento” – Fusco non evita di puntare il dito sull’arbitro Manganiello. Van den Brempt, ammonito solo al 36’, avrebbe dovuto vedere il giallo molto prima. E ancora: il contatto su Castellanos in area al 41’ che “per me è rigore netto, ma non viene nemmeno rivisto al VAR”. Senza gridare al complotto, l’opinionista parla di “errori tecnici solari”, che sommandosi ai limiti dei biancocelesti hanno indirizzato la gara.
Resta però la sostanza: la squadra di Sarri ha deluso per approccio e carattere. “La Lazio è scesa in campo con un atteggiamento rinunciatario, inspiegabile e imperdonabile”, attacca Fusco, che non risparmia nemmeno Provedel: “Ha delle responsabilità anche sul primo gol”. Per questo, nonostante gli episodi contestati, la condanna è netta: la Lazio ha meritato di perdere. E la sensazione è che, se non cambierà registro mentale, il peso delle tensioni esterne rischi di diventare una zavorra insostenibile.
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