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Armiamoci e partite, torna la leva militare in UE: prima tocca alla Germania…poi all’Italia?

Leggiamo sui più letti e soprattutto più venduti quotidiani nazionali e internazionali una notizia che ci pare davvero degna di un commento critico. Apprendiamo infatti che parte da Berlino il ripristino della leva militare.

Proprio così la leva militare viene reintrodotta in Germania. Va detto che viene riproposta in forma non obbligatoria ma volontaria. E tuttavia ci pare decisamente significativo questo improvviso ripristino che anche se improvviso non è del tutto inatteso. Anche in Italia in effetti già da tempo si parla variamente di reintrodurre la leva militare e credo che verosimilmente qualcosa di simile venga attualmente discusso in molti altri paesi europei.

In Tal Guisa crolla definitivamente il mito infondato secondo cui l’Unione Europea ci protegge dal ritorno delle guerre. Come ormai anche i bambini dovrebbero avere agevolmente appreso, l’Unione Europea non ci protegge affatto dalle guerre ma anzi le propizia. Come interpretare altrimenti il folle e manicomiale piano del Rearm Europe posto in essere dalla signora von der Leyen, vestale dei mercati e sacerdotessa del turbocapitalismo sans frontières.

L’Unione Europea, diciamolo apertamente, sta facendo di tutto per provocare la Russia e portarla al conflitto salvo poi far credere che sia stata la Russia stessa a voler aggredire l’Europa, come già da tempo ripetono a tambur battente gli ierofanti del nuovo ordine mentale di completamento dei rapporti di forze egemonici. Sono loro infatti che vanno ripetendo ogni giorno che la Russia non vede l’ora di aggredire l’Europa e però poi a conti fatti è l’Europa che sta provocando la Russia in ogni modo supportando il guitto di Kiev, riarmandosi fino ai denti, minacciando a vario titolo la Russia di Putin.

Lo ripetiamo da anni e vogliamo sottolinearlo con enfasi anche ora: l’Unione Europea non deve essere riformata, come ripetono stancamente le anime belle dell’europeismo di maniera. L’Unione Europea deve invece essere abbattuta e in suo luogo occorre adoperarsi per produrre un’Europa dei popoli e delle nazioni, un’Europa internazionalistica e solidale in cui gli stati sovrani nazionali coesistano in maniera solidale senza annullare le proprie differenze culturali e linguistiche e insieme perseguendo stabilmente l’ideale della pace e della democrazia.

Tutto il contrario dunque dell’attuale Unione Europea, treno in corsa verso l’abisso pilotato da sfascia carrozze senza intelligenza e senza cuore. Come non ci stanchiamo di ripetere, l’Unione Europea non realizza l’idea di Europa ma la perverte tragicamente.

Diego Fusaro

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