Come era ampiamente prevedibile, la mozione di sfiducia contro la vestale dei mercati apatri di Ursula Von der Leyen non ha prodotto gli effetti auspicati. La sacerdotessa del capitalismo europeisticamente corretto è stata infatti riconfermata. Anzi, come sempre accade in questi casi, ne esce rafforzata. Se infatti si muove una mozione di sfiducia ed essa fallisce, chi la subisce esce potenziato e confermato nel suo consenso. Ciò permette di dire, senza tema di smentita e senza ambagi, che la proposta di detta mozione si è rivelata un vero e proprio boomerang. Non deve passare sotto silenzio il fatto che gli europarlamentari del partito della destra bluette neoliberale, detto Fratelli d’Italia, al momento del voto si sono alzati e hanno abbandonato l’aula.
Hanno di fatto scelto la via dell’astensione. Si tratta, a nostro giudizio, di un gesto grave e irresponsabile che fa definitivamente cadere la maschera, come usa dire, al partito di Giorgia Meloni. Un partito che, lo ricordiamo, si era accreditato politicamente intestandosi la battaglia contro l’Unione Europea e contro il suo iniquo ordine. Aveva difeso la sovranità nazionale e il concetto di patria e proprio su queste basi aveva trionfato alle elezioni politiche del 2022, essendo stato oltretutto il solo partito a non aver preso parte all’orrendo governo dell’euroinomane delle brume di Bruxelles, l’unto dai mercati Mario Draghi. Ora però la maschera è caduta, come dicevo, e forse il partito farebbe bene a mutare il proprio nome in Fratelli di Bruxelles. Il patriottismo del partito di Giorgia Meloni si è rivelato a tutti gli effetti un patriottismo di carta pesta. Di più, Fratelli d’Italia si è mostrato, sotto ogni profilo, un partito allineatissimo all’ordine dominante, quello della globalizzazione neoliberale che trova nell’Unione Europea il proprio Sancta Sanctorum. E dire che aveva enfaticamente sostenuto di voler rovesciare quell’ordine che ora difende strenuamente addirittura opponendosi, mediante la stensione, alla sfiducia relativa a Ursula von der Leyen.
Per quel che concerne l’Italia, i soli due partiti che, a onor del vero, abbiano avuto l’onestà e il coraggio di opporsi alla signora von der Leyen sono stati il Movimento 5 Stelle e la Lega. Quasi come se, per un istante, fosse tornata a rivivere la vecchia coalizione giallo-verde del 2018, corrispondente al miglior governo prodottosi in Italia negli ultimi trent’anni. Sia quel che sia la signora von der Leyen si è vista riconfermata e, inaspettatamente, ha beneficiato anche del consenso di forze che tradizionalmente si dicevano contrarie al suo governo.
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