Il segretario della NATO Rutte, nomen sunt omina dicevano i romani, non intende mollare e adesso insiste che tutti i Paesi europei portino al 5% del PIL le spese per la difesa, cioè, se traduciamo dalla neolingua orwelliana, per il folle piano di riarmo voluto dalla signora von der Leyen, sacerdotessa dei mercati apatridi e vestale del neoliberismo belligerante made in European Union.
Come se non bastasse, Rutte, ex premier olandese e attuale segretario generale della NATO, ha presentato nei giorni scorsi all’Assemblea dell’Alleanza dell’Aja un discorso. E la retorica bellica è risultata a tutti gli effetti imbarazzante. Gli Stati membri sono pronti, ha spiegato Rutte, a “combattere insieme” e, se necessario, a “soffrire e morire insieme“. Sic! Parole inqualificabili, evidentemente, che rivelano la gravità e insieme l’assurdità della situazione in cui siamo sprofondati. E voi siete pronti a soffrire e a morire per l’imperialismo dell’Occidente, anzi dell’Uccidente?
Non dimentichiamo, oltretutto, che lo stesso Rutte, sempre nei giorni scorsi, al vertice della NATO si è abbracciato calorosamente con Zelensky, il guitto di Kiev, l’attore Nato. Un abbraccio che rivela il vero volto della guerra voluta, appunto, tanto dal guitto di Kiev quanto dal segretario della NATO. Questa in tal guisa si conferma, una volta di più, uno strumento imperialistico, vuoi anche il braccio armato della civiltà del dollaro e dei suoi appetiti colonialistici senza frontiere. La NATO, infatti, continua a parlare pomposamente di difesa, quando in realtà mira soltanto al potenziamento del proprio apparato offensivo e imperialistico.
Fin dalla sua nascita, d’altro canto, la NATO a questo e non ad altro era orientata, benché si nascondesse astutamente dietro la retorica della difesa dalla minaccia sovietica. Ma ora che l’Unione Sovietica, già da diversi lustri, non è più, cade la maschera e la NATO si rivela pienamente funzionale al progetto di egemonia imperialistica Made in USA, progetto che, ça va sans dire, passa anche dal mantenimento dell’Europa tutta nella piena subalternità a Washington.
Di tutti i Paesi europei, soltanto la Spagna di Sánchez ha avuto il coraggio e l’onestà di opporsi alla folle proposta di Rutte, dichiarando la propria indisponibilità a portare al 5% del PIL la spesa per la difesa. Onore alla Spagna di Sánchez. L’Italia, per parte sua, continua a rivelarsi stabilmente una colonia subalterna di Washington, sempre pronta a sperperare i danari pubblici per le irragionevoli ragioni della guerra, anziché destinarli, come sarebbe opportuno fare, alla sanità pubblica e all’istruzione, al welfare e ai diritti sociali. Già l’abbiamo capito da tempo. La NATO non è altro che lo strumento dell’imperialismo statunitense che usa l’Europa come una semplice colonia da sacrificare e, all’occorrenza, da mandare al macello.
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