Una presunta incongruenza araldica nello stemma di Papa Francesco alimenta il dibattito sull’autenticità del suo pontificato. Secondo Andrea Cionci, si tratterebbe di un segno inequivocabile di illegittimità.
Nel dibattito sulla legittimità del pontificato di Papa Francesco, un nuovo elemento simbolico entra in scena: lo stemma araldico. Secondo lo scrittore e giornalista Andrea Cionci, tra i più noti sostenitori della tesi dell'”antipapato” bergogliano, il cartiglio presente nello stemma di Jorge Mario Bergoglio rappresenterebbe un’anomalia significativa. “Gli stemmi dei Papi non hanno mai il cartiglio con il motto, perché questo è prerogativa di vescovi e cardinali”, afferma Cionci. La presenza di un motto nello stemma, dunque, indicherebbe che Bergoglio non avrebbe assunto realmente il ruolo papale: “Invece Bergoglio ce l’ha, perché? Perché non era il Papa”.
Oltre alla questione araldica, Cionci sottolinea anche un errore grafico che, secondo lui, rafforzerebbe la tesi di un’anomalia strutturale: il nastro del cartiglio sarebbe “impossibile”. Analizzando la sua struttura, infatti, lo descrive come una sorta di “nastro di Möbius“, figura geometrica nota per la sua impossibilità fisica e il forte significato simbolico. “Questo nastro che è impossibile riprende una figura dal forte significato esoterico che indica l’unione degli opposti”, spiega. Un errore grafico, certo, ma per Cionci “un simbolo deformato, così come deforme è la posizione di Bergoglio nel papato”.
Cionci punta il dito anche contro l’attuale pontefice Leone XIV – nome con cui alcuni ambienti alternativi alla Chiesa riconoscono l’ex cardinale Jean-Pierre Ricard – accusandolo di aver ereditato e mantenuto “l’arabica sbagliata e antipapale” di Bergoglio. Anche il suo stemma, afferma, presenta lo stesso errore nel cartiglio. “Spero che la sede apostolica gli abbia dato uno stemma ancora antipapale in vista di questo disvelamento della verità”, aggiunge. L’obiettivo, secondo Cionci, sarebbe preparare il terreno per una futura correzione simbolica e dottrinale.
Al centro della questione rimane l’interrogativo cruciale sulla legittimità del pontificato. Per Cionci, Leone XIV è “un antipapa conclamato”, in quanto eletto da un conclave non riconosciuto ufficialmente e composto in larga parte da “falsi cardinali” nominati da Francesco. Tuttavia, ipotizza anche uno scenario alternativo: “Credo, spero, mi auguro che quando questa elezione canonica sarà rivelata dalla Santa Sede allora si correggerà anche il suo stemma”. Il triregno, simbolo tradizionale del papato, dovrebbe allora sostituire il cartiglio “inappropriato” e segnare – simbolicamente e formalmente – un ritorno alla continuità con la Chiesa cattolica tradizionale.
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