Un pezzo di storia del vecchio cinema ci trasmette un messaggio inquietante, profetico ma soprattutto attualissimo nel secolo dei nuovi media.
Il secolo dei nuovi media è qui. Se analizzare le dinamiche della televisione e della radio era già piuttosto complesso, dagli anni 2000 in poi la situazione è ulteriormente peggiorata. Non a livello tecnico, certamente, ma a livello di pericolosità nell’uso degli strumenti comunicativi. Un linguaggio tutto nuovo, quello dei social, che ha consentito e consente di far passare un messaggio con una rapidità di esecuzione e di espansione a livello di pubblico senza precedenti. I benefici li conosciamo, ma dei rischi se ne parla, a sproposito, solo da qualche anno: la “disinformazione”, la “propaganda”, diventano elementi a cui fare attenzione. Se infatti erano presenti ed efficaci nel Novecento, dove la comunicazione era limitata a pochi mass media (relativamente a oggi), immaginate quale potrebbe essere la capacità di tali elementi di agire oggi, con ancora più funzioni. Motivo per il quale trovare una soluzione diventa ancora più complesso. Soluzione che non dovrebbe essere banalizzata con una semplice “contrazione” della comunicazione, la cosiddetta “censura” di alcune voci non allineate.
L’intelligenza artificiale risulta essere un altro strumento molto potente quanto pericoloso: rischia di diventare una nuova rivoluzione industriale su larga scala. Possiamo solo immaginare cosa ne avrebbero pensato prima. Ma uno spunto le vecchie generazioni ce lo possono dare. Il mondo del cinema ha sfornato scene illuminanti sul tema, forse perché ancora non immersi nel nuovo sistema comunicativo. “Quinto Potere” del 1976 ne è un esempio emblematico. Stiamo parlando ovviamente del monologo di Howard Beale, interpretato magistralmente da Peter Finch, in una scena che ha fatto la storia. Parliamo di IA perché riteniamo doveroso ricordare che questa scena l’IA non l’avrebbe potuta scrivere: i sistemi informatici non “ragionano” veramente, ma riportano solo ciò che i dati dicono loro. Elemento che rende difficile se non impossibile la creazione originale di un’idea fuori dagli schemi. Vi riportiamo per intero il famoso monologo che avvertiva sul pericolo della manipolazione che i media possono attuare, oggi ancora più facilmente.
“Edward George Ruddy è morto oggi! Edward George Ruddy era il grande presidente della Union Broadcasting Systems ed è morto alle 11 di questa mattina di collasso cardiaco e, poveri noi, stiamo affondando nella merda! Così un ricco ometto coi capelli bianchi è morto. Cosa c’entra questo con il prezzo del riso, esatto?
E perché io dico “poveri noi”? Perché voi, il pubblico, ed altri 62 milioni di americani, ascoltate me in questo istante!
Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste!
Perché l’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla TV!
Attualmente, c’è da noi un’intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla TV.
La TV è la loro Bibbia, la suprema rivelazione. La TV può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri.
La TV è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio, e poveri noi, se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati e quindi poveri noi che Edward George Ruddy è morto.
Perché questa Società è ora nella mani della CCA, la Communications Corporation of America; c’è un nuovo presidente in carica, chiamato Frank Hackett, al 20° piano nell’ufficio del signor Ruddy e quando una fra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui.
Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità!
La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni e giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere.
Quindi se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru, andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera. Sapete, da noi non potrete ottenere mai la verità: vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna, noi vi diremo che, che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare e che per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete, guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince, vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire.
Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero, ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede… conoscete soltanto noi!
Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui, cominciate a credere che la TV è la realtà e che le vostre vite sono irreali. Voi fate tutto quello che la TV vi dice: vi vestite come in TV, mangiate come in TV, tirate su bambini come in TV, persino pensate come in TV.
Questa è pazzia di massa, siete tutti matti! In nome di Dio, siete voialtri la realtà: noi siamo le illusioni!
Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora, spegneteli immediatamente, spegneteli e lasciateli spenti, spegnete i televisori proprio a metà della frase che vi sto dicendo adesso, spegneteli subito!“
Il commento in diretta con Martina Pastorelli.
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