Chiamato a intervenire nel corso del convegno in Senato per presentare il libro “Contro le due destre”, l’attore e scrittore Moni Ovadia si è espresso così sull’inasprimento delle condizioni umanitarie della popolazione della striscia di Gaza:
“Io sono solo un militante. Lo sono dall’età di 14 anni, e non ho mai voluto occuparmi direttamente di politica, perché mi occupo di cultura, nella sua forma scenico-rappresentativa. Però sono stato un militante molto appassionato. E, da un certo punto in avanti — come tanti italiani, tantissimi — mi sono sentito raggirato.
Per anni e anni ho militato nella sinistra. Poi, da parecchi anni, ormai tre decenni, mi sono chiesto: “Ma cosa sta succedendo qui?” E mi sono sentito come un criceto nella ruota: ad ogni elezione continuo a girare, ma non succede nulla, assolutamente nulla.
Poi ho capito: nei confronti di noi cittadini veniva perpetrata una truffa. L’elezione era solo una sanzione di parvenza democratica, utile a non cambiare nulla. Secondo me, si è capito tutto da come è cambiato il linguaggio.
Il linguaggio annuncia le trasformazioni. Quando ho sentito per la prima volta la parola “risorse umane”, ho capito che stavano fottendo i lavoratori. Mi hanno chiamato qualche volta a parlare in ambito sindacale e, siccome sono gloriosamente un estremista — lo rivendico — l’ho detto anche una volta a quel giuggiolone di David Parenzo. È stata una delle rare volte in cui mi hanno invitato, perché sono considerato un “terribile”: un ebreo antisemita, un terrorista… vabbè, lasciamo stare.
Parenzo… attenti: non perché lui sia un estremista. Io gli ho detto — lo conosco purtroppo da quando portava i pantaloncini all’inglese —: “Sì, David, grazie per la definizione. Ma chi ha governato questo Paese per 75 anni? I moderati. E guarda dove cazzo siamo finiti.”
L’Italia è l’unico paese in cui la parola “moderazione” porta con sé un significato che è, in realtà, ferocia dilatoria. Siamo così moderati che c’è “la mafia intera”, ma non bisogna fare troppo chiasso. E anche la parola “divisivo”, di origine americana… che significa? Che non c’è più opposizione, perché altrimenti sei “divisivo”. E allora sì, io sono antifascista. E non posso che essere divisivo.
Sono antifascista. Persino l’ANPI è caduta in questa trappola. Ho persino pensato di stracciare le due tessere dell’ANPI: una era intestata a bontà loro, ad honorem, e una mia. E stavo già pensando di restituirle, perché io vorrei vedere il 25 aprile sfilare il popolo palestinese, con le sue bandiere. Solo così si fa oggi resistenza.
Dunque, davvero: è stata una grande boccata d’ossigeno essere coinvolto, pur nei miei limiti — io sono un teatrante, lo ripeto. Ma porto un piccolo contributo, quello che posso. Raggiungo persone che da anni non militano più, non votano più, ma mantengono, nell’amarezza di essere stati raggirati, quell’ardore di indignazione per quello che stiamo vedendo. La democrazia, se mai c’è stata, a mio modesto parere, è morta.
Votare ciclicamente non è democrazia. In fondo, Gaber l’aveva già spiegato con quella sua canzoncina: “Libertà è partecipazione”.
Un’altra cosa fondamentale: è stato bandito dal linguaggio — hanno cominciato le destre — il più alto principio che l’umanità abbia conquistato nel suo travagliato e doloroso cammino: il principio di uguaglianza.
Come teatrante, e anche un po’ ciarlatano, mi sono permesso di criticare i rivoluzionari francesi. A mio parere, commisero un errore: non “Liberté, Égalité, Fraternité”, ma “Égalité, Liberté, Fraternité”. Perché solo fra uomini uguali si può parlare di libertà. Altrimenti, la parola “libertà” diventa l’arbitrio dei ricchi e dei potenti. Infatti Berlusconi l’amava moltissimo: “Casa della Libertà”… che vuol dire? Faccio i cazzi miei, e i poveracci si fottano. Scusatemi l’irritualità.
Ora, questa iniziativa — e io sono un uomo ormai sul crinale della vecchiaia, compirò 80 anni l’anno prossimo — è qualcosa per cui vale la pena rimboccarsi le maniche e “menare fendenti”, intendo metaforicamente. Creare impegno. Naturalmente sarà una lotta difficile, perché, come è stato detto, l’informazione è in mano ai potenti.
Anzi, direi che non c’è informazione, perché non informano su nulla, se non autoreferenzialmente. L’abbiamo visto con la questione della Palestina. Per me è stato un dolore terribile. Perché io, come ebreo, mi sono sentito pugnalato alla schiena, al cuore e alla gola. I sionisti sono, a mio parere, il più grande fallimento della storia ebraica. Una catastrofe non solo per i palestinesi, con cui io sto, ma anche per l’ebraismo stesso.
Il monoteismo ebraico è la prima fonte culturale e spirituale che dichiara l’uguaglianza degli uomini su una base incontrovertibile. Perché, nella Genesi, si dice che tutti gli uomini discendono da un solo esemplare.
E allora i sionisti hanno distrutto il presupposto fondante della Torah ebraica. Per questo io considero Netanyahu non una deviazione, ma la vera anima del sionismo. I belati “due popoli due stati” sono una truffa sanguinosa. E i moderati che dicono “Israele ha diritto di difendersi” sono complici di questo genocidio — che è stato definito tale dal professor Amos Goldberg, docente di Storia dell’Olocausto all’Università Ebraica di Gerusalemme.
Ora, c’è la dolorosa questione dei sopravvissuti alla Shoah. Io sono stato molto coinvolto. Sono un grandissimo amico della senatrice Liliana Segre, che da qualche tempo non frequento più per non crearle problemi. Ma mi corre l’obbligo di dire una cosa: a Londra, il sopravvissuto Stephen Kapos, deportato ad Auschwitz a 7 anni, gira davanti a Downing Street con un cartello appeso al collo: “Stop genocide in Gaza.”
E con lui, altre sopravvissute. Quindi: lasciamo fuori la Shoah da questa storia. Io, come ebreo, dico che lo sfregio più grande alla Shoah lo hanno fatto i sionisti, facendone uno strumento di aggressione, da usare contro galantuomini che difendono i diritti di tutti gli esseri umani su questa terra”.
Allarme a tavola per questo alimento di cui sono ghiotti molti italiani ma che potrebbe…
La notte tra il 12 e il 13 giugno 2025 ha segnato una svolta drammatica…
A giugno Coop propone un’offerta che non ha rivali: costa quasi 3 euro ed è…
La Nazionale italiana vive uno dei momenti più confusi e fragili della sua storia recente.…
Ecco i rimedi naturali ed efficaci per avere ciglia folte e lunghe senza dover per…
La crescita dell'occupazione è fondamentale per rendere più sostenibile il debito pubblico, sia dal punto…