Sono ormai passate quasi due settimane dal grande blackout nella penisola iberica e nel sud della Francia. In Europarlamento si parla di quali potrebbero essere le cause.
Il 28 aprile scorso in Spagna, Portogallo e parte della Francia del sud hanno vissuto circa 18 ore di blackout totale. Le città sono state senza corrente per quasi un giorno prima del ripristino avvenuto nella notte. Servizi essenziali come la sanità o i pagamenti hanno subìto una battuta d’arresto che ha messo in difficoltà tutti i cittadini. Molti non hanno potuto fare spesa, a causa del mancato POS per pagare. In alcune città si sono viste file davanti all’unico bancomat funzionante, così da tenere dei contanti d’emergenza. Insomma, momenti drammatici alternati allo stacco totale dall’internet. I media hanno ripreso quei momenti, senza però trovarne le cause.
I gestori energetici hanno parlato di due incidenti di “disconnessione” nella produzione di energia elettrica. Dove? Nel sud-ovest della Spagna, dove prevale la produzione di energia solare. Per questo anche tra gli esperti è avanzata l’ipotesi che la causa del blackout fosse la sovraesposizione della penisola all’energia solare. Solo pochi giorni prima, veniva pubblicata la notizia che la Spagna aveva raggiunto il primo giorno feriale alimentato interamente da energia rinnovabile.
“Chi ne risponde? Nessuno”. Questa la condanna di un deputato spagnolo di Vox, Jorge Buxadé Villalba, intervenuto in Europarlamento. Il governo di Sanchez al momento ha avviato un’inchiesta, ma si rifiuta di dare colpa alcuna alla dipendenza da rinnovabili. “Sanchez non ha nemmeno dato una spiegazione sulle cause del crollo”, dice l’eurodeputato in aula durante la plenaria. “Nasconde informazioni, mente e addita gli spagnoli che chiedono spiegazioni. Questo disastro non è un incidente o una coincidenza. È il prodotto della sua ossessione ideologica. Quella di Sánchez e Ribera (prima ministra della transizione ecologica sotto Sanchez, poi vicepresidente della Commissione UE, ndr), che è fuggita, e quella del Partito Popolare, dei socialisti e dei verdi a Madrid e a Bruxelles.
“Lo sapevano. Gli esperti avevano avvertito. Gli organismi di regolamentazione avevano avvertito. Vox aveva avvertito. Ma il governo e i media comprati hanno preferito liquidare gli avvertimenti di Vox sul rischio di crisi energetica come bufale di estrema destra. L’imposizione forzata delle rinnovabili senza pianificazione e con espropri massicci, senza investire nella stabilità del sistema e lo smantellamento del nucleare ci condanna all’oscurità”.
Ascolta l’intervento integrale.
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