Oggi parliamo di tasse. Le quattro edizioni della cosiddetta definizione agevolata delle cartelle esattoriali, introdotte nel 2016, hanno coinvolto dei debiti per un totale di 161,7 miliardi di euro. Grazie alla cancellazione di sanzioni ed interessi l’importo complessivo è stato ridotto a circa 111 miliardi, rappresentando quindi uno sconto di circa il 31%. Tuttavia, secondo i dati presentati alla Commissione Finanze del Senato, dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia della Riscossione gli incassi effettivi ammontano a circa 48 miliardi, pari a circa il 43% di quanto dovuto.
Di conseguenza rimangono non riscossi oltre 63 miliardi di euro, ovvero circa il 56% dell’importo previsto. Ebbene, l’ufficio parlamentare di bilancio ha evidenziato che queste misure alimentano nei contribuenti l’aspettativa di future agevolazioni e futuri condoni con effetti negativi sulla compliance fiscale e sull’entrata dello Stato. La Lega ha proposto una nuova rottamazione quinquies con una rateizzazione estesa a 120 rate mensili spalmate su dieci anni per facilitare il pagamento degli arretrati fiscali da parte dei contribuenti.
Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stimato che una nuova sanatoria avrebbe un costo di circa 5,2 miliardi di euro per il 2025, sollevando preoccupazioni sulla stabilità finanziaria di ulteriori definizioni agevolate. Quindi, la riscossione impancia oltre 1200 miliardi di euro non riscossi? E ci si preoccupa della sostenibilità finanziaria di ulteriori definizioni agevolate? Il punto non è lo strumento, ma il modo nel quale questo viene costruito. Immaginate di fare rimborsare alle aziende un debito in pochi anni, pure in assenza di sanzioni ed interessi.
Questo è il nocciolo. Significa non conoscere i principi alla base di un bilancio e cioè la sostenibilità del rimborso del debito in primis.
In altri termini lo Stato italiano e la politica italiana ma soprattutto la burocrazia italiana non ha mai visto un’impresa non sa come funzioni non sa cosa voglio dire e soprattutto non gliene frega niente perché tanto il loro posto di lavoro è pagato proprio da queste cose qui non dal fatto ogni giorno il cittadino debba alzare una serranda e creare del reddito.
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