Dopo 7 vittorie consecutive, la Roma ha inaugurato il ciclo ‘mortale’ dei big match con due pareggi deludenti contro la Juventus e la Lazio. Risultati di per sé neanche pessimi, specie in senso assoluto. Ma è stato il modo passivo, e a tratti rinunciatario, in cui la squadra ha affrontato questi impegni ciò che ha fatto storcere maggiormente il naso.
A sei giornate dalla fine, il quarto posto Champions (occupato dai bianconeri) dista ben 5 punti. E con l’attuale settimo posto, anche la qualificazione in Europa e Conference League non sembra più una cosa scontata. Indubbiamente, la causa di questa situazione non sono gli ultimi due incontri.
La Roma di Ranieri ha avuto infatti il merito di rimontare una quantità di punti esorbitante, soprattutto nel girone di ritorno. Con l’1-1 nel derby, i giallorossi hanno infatti ottenuto il 16° risultato utile consecutivo (12 vittorie, 4 pareggi). Addirittura, dall’esordio del tecnico di Testaccio in questa stagione (Napoli-Roma 1-0; 24/11/2024, 13° giornata), la Roma ha fatto meno punti (41) solamente di Inter (46) e Napoli (42): un ritmo quasi da scudetto.
Quindi, se per la sesta stagione consecutiva la Roma non dovesse centrare la qualificazione in Champions, questo sarà senz’altro imputabile alla prima terrificante parte di stagione, in particolare la parentesi della gestione tecnica di Ivan Juric. Quando l’eroe di Leicester è subentrato al tecnico ex Torino, i giallorossi occupavano il 13° posto, con soli 4 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. E questo è da ricordare necessariamente quando si giudica l’operato dei capitolini durante il Ranieri ter.
Ma la sciagura rappresentata dalla ‘reggenza‘ di Juric non è l’unico motivo per cui i giallorossi non arriveranno (verosimilmente) al 4° posto. Un altro aspetto problematico è riscontrabile nel rendimento negli scontri diretti. La Roma, infatti, è nettamente la squadra con i risultati peggiori nei big match contro le altre delle ‘9 sorelle della Serie A’ (Inter, Milan, Juventus, Napoli, Atalanta, Lazio e Bologna). In attesa delle ultime giornate, al momento i capitolini sono la squadra con il minor numero di vittorie in questa stagione (Solo 1: quella del derby d’andata contro la Lazio il 5 gennaio 2025).
E se si volge lo sguardo più indietro (in particolare fino al 2019, anno dell’ultima partecipazione in Champions League) il quadro generale non migliora affatto, anzi.
Dall’arrivo alla Roma di Paulo Fonseca (stagione 2019-2020), i giallorossi hanno disputato un totale di 92 partite contro le squadre sopracitate.
Davvero troppo poco, per una squadra che da anni, e non a caso, occupa stabilmente il 6°/7° posto della classifica. Tutto questo è la fotografia di un rendimento generale in campionato che, a dispetto di quanto fatto nelle competizioni UEFA, è quasi imbarazzante vista la portata degli investimenti fatti. Anche per questa ragione è auspicabile una vera e propria rivoluzione tecnica. La speranza è che si possa stravolgere finalmente un parco giocatori che, dopo 6 stagioni, si è rivelato definitivamente per quello che è: mediocre.
A Ranieri e alla società il compito di raddrizzare il corso del club. Dalla scelta del nuovo allenatore fino al calciomercato: non si può più sbagliare.
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