Carlos Alcaraz si confessa: uno dei tennisti più promettenti al mondo ha ammesso le sue debolezze ed un periodo delicato della sua carriera.
Con l’addio di un fenomeno leggendario come Rafael Nadal, il tennis spagnolo ora ha il volto di Carlos Alcaraz. Il classe 2003 è il nuovo talento assoluto del paese iberico, un ragazzo ricco di qualità e forza che ha già mostrato al mondo intero le proprie potenzialità.
Non a caso Alcaraz si è già portato nella bacheca personale quattro titoli del Grande Slam. A partire dal successo nel 2022, a soli 19 anni, degli US Open, che lo ha consacrato come uno dei futuri fenomeni di questo sport. Ma la giovane carriera del talento spagnolo non è tutta rose e fiori, anzi, non sono mancati momenti delicati da superare.
Ne ha parlato a cuore aperto lo stesso Alcaraz in una lunga intervista al quotidiano Marca, una chiacchierata fatta appositamente per presentare il documentario realizzato da Netflix e intitolato Carlos Alcaraz: A mi manera, dedicato per l’appunto all’exploit sportivo ed alla vita privata del campione di Murcia.
La docuserie di Netflix fa emergere evidentemente un Carlos Alcaraz più autentico, un ragazzo sorridente e propositivo ma senza dubbio anche molto sensibile e fragile. Lo spagnolo viene ripreso nei momenti di gloria della sua giovane storia tennistica, ma non può nascondere anche le delusioni, alcune davvero cocenti.
Alcaraz ammette di aver affrontato un momento di crisi personale, un periodo in cui tutto sembrava andare storto, superato però con grande carattere: “A Indian Wells mi sentivo bene, ma la sconfitta con Draper mi ha fatto male. Poi è arrivato Miami e quella con Goffin è stata la goccia. Lì ho toccato il fondo”. Il riferimento è ai recenti tornei disputati a marzo, un mese davvero negativo per il tennista 22enne.
Non a caso dopo questo periodo Alcaraz è rientrato di gran carriera, vincendo a Montecarlo contro l’italiano Lorenzo Musetti e prendendosi la finale degli Open di Barcellona. “Ora so che conta solo giocare per divertirmi. Il ranking? Non è la mia priorità”. Ecco, proprio quella classifica ATP di cui tanto si parla e si discute e che mette tanta pressione ai tennisti più quotati.
Splendide anche le parole su Jannik Sinner, suo rivale diretto ma con il quale ha un rapporto positivo e di stima reciproca: “Ci stimoliamo a vicenda. Con lui è sempre una bella lotta, e il bello è che, anche se perdi, impari. E questo vale anche per lui, credo. La rivalità con Sinner è diversa da tutte le altre: non c’è cattiveria, c’è solo tennis”. Tutto il mondo si aspetta un dualismo lungo e virtuoso tra l’azzurro e lo spagnolo.
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