Il nuovo disegno di legge sul femminicidio, recentemente presentato e discusso nel consiglio dei ministri, mira a inasprire le pene per chi commette violenza contro le donne, rafforzando le misure repressive per contrastare il fenomeno. La novità più evidente della bozza prevede il femminicidio come aggravante punibile con l’ergastolo. Tuttavia, secondo l’avvocato Giuseppe Di Palo, pur essendo ogni iniziativa contro la violenza ben accetta, il provvedimento rischia di essere inefficace: “Il problema non sta a valle, nella punizione del colpevole, ma a monte, nelle cause che portano alla degenerazione e all’esito fatale”. La norma, quindi, non affronta il nodo centrale della prevenzione, limitandosi a intervenire quando il danno è ormai compiuto.
Un altro punto critico evidenziato dall’avvocato riguarda l’assenza di un reale effetto deterrente: “L’omicidio, con le sue aggravanti, già prevede l’ergastolo, per cui l’effetto deterrente evidentemente non c’è”. Di Palo sottolinea inoltre che la legge non accelera le indagini né rafforza l’intervento immediato delle autorità, elementi fondamentali per prevenire il femminicidio. Infine, il disegno di legge solleva anche dubbi di legittimità costituzionale, rendendo necessario un ripensamento più ampio e strutturale delle politiche di contrasto alla violenza di genere.
Ascolta QUI l’intervento integrale del’avv. Giuseppe Di Palo | Radio Radio Café 12 Marzo
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