Farsi sentire davvero? La prima mossa è scioperare. La seconda è scioperare per il problema concreto che si vuole andare a risolvere. Ultimamente questo principio non è esattamente limpidissimo per chi protesta contro il governo Meloni. Che di falle ne ha tante, ma che gli attacchi delle proteste sembrano prendere di striscio la maggior parte delle volte.
L’ultima è la parentesi legata ai trasporti: qualcuno lo definisce uno sciopero “all you can eat”, qualcun altro semplicemente “fornire contenuti vuoti per sfuggire ai problemi veri“.
La lista delle motivazioni è ricca e varia, ma alcune sono meno pertinenti di altre: per quanto legittimo se entriamo nel merito, è davvero quella dei trasporti la sede per protestare su Gaza? E che dire dell’Ucraina?
Corona il piatto il famoso “overtourism”, ad aggiungersi ai fantocci da bersagliare. Fantocci che si guardano bene dal trattare temi quali le condizioni di lavoro, gli stipendi in stagnazione o l’inflazione galoppante.
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