È polemica su una proposta avanzata durante una seduta in commissione Affari europei del Senato.
Ma la proposta in questione, come spiega Claudio Borghi, non sarebbe stata riportata correttamente. “Vedo che l’abitudine di mettere in bocca cose mai dette continua“, dice in aula l’autore dell’idea sì di un’indagine conoscitiva, ma non nei confronti della magistratura come afferma invece il senatore Francesco Boccia, capogruppo PD in Senato.
Il contesto è quello della diatriba scattata per il centro migranti in Albania. Il Tribunale di Roma ha ordinato qualche settimana fa il rilascio dei 12 migranti trattenuti nel centro per i richiedenti asilo. Lo ha fatto basandosi su una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che però con l’Italia c’entra poco. La sentenza riguardava infatti un caso di un cittadino moldavo richiedente asilo in Repubblica Ceca.
Il senatore Borghi ha così chiesto che “la Commissione – si legge nel resoconto pubblicato sul sito del Senato – svolga una apposita indagine conoscitiva volta a chiarire l’operatività del diritto dell’Unione europea negli ordinamenti nazionali, anche in ragione dei profili di incertezza giuridica che derivano dall’utilizzo della tecnica della disapplicazione da parte degli organi della giurisdizione”.
“Non ho chiesto nessun tipo di indagine conoscitiva nei confronti dei magistrati“, spiega quindi in aula.
“Io scuso il presidente Boccia perché probabilmente si informa su Repubblica. E Repubblica probabilmente si informa da qualcuno che dice cose sbagliate“.
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