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L’incognita nel dibattito Harris – Trump ▷ Microfoni sì o no? L’analisi di Alegi in diretta

Il dibattito tra Kamala Harris e Donald Trump si terrà il prossimo 10 settembre in diretta sulla BBC. Le alternative sarebbero due: tenere il microfono spento al candidato che non deve parlare in quel turno (come nel caso del dibattito di giugno tra Trump e Biden) oppure restare con i microfoni accesi come ha chiesto la Harris. Infatti come rende noto la Cnn lo staff di entrambi i presidenti sarebbe in impasse. Tanto che stando a quanto scrive Brian Fallon, consulente senior per le comunicazioni della campagna di Harris: “Abbiamo fatto sapere alla Abc e alle altre reti che crediamo che i microfoni di entrambi i candidati debbano essere attivi per tutta la trasmissione”.

Inoltre sempre secondo i democratici, lo staff di Trump preferirebbe disattivare il microfono al loro leader perché “non pensa che il suo candidato possa comportarsi da presidente da solo per 90 minuti”. “Sospettiamo che il team di Trump non lo abbia nemmeno informato di questa disputa perché sarebbe troppo imbarazzante ammettere che non pensano che possa gestire se stesso contro la vicepresidente Harris senza il beneficio di un pulsante di disattivazione”.

Secondo quanto riporta il Professore di Storia Americana alla Luiss Gregory Alegi inizialmente Trump non voleva confrontarsi con Harris. “Poter togliere la parola può essere utile specialmente quando ci sono protagonisti come Trump che sono strabordanti“. Infatti l’obiettivo di un dibattito elettorale come precisa il Professore, è che ci sia parità tra i due interlocutori ma nel caso di Trump è difficile farlo. “La caratteristica di Trump è l’irruenza può piacere o non piacere. Quindi a quel punto silenziarlo diventa qualcosa che ha anche una valenza politica”.

Se la dichiarazione dei dem corrispondesse a verità e lo staff di Trump volesse davvero disattivarli il microfono, si tratterebbe specifica Alegi, di una scarsa fiducia nelle capacità del proprio candidato e sarebbe molto grave.

| Ascolta l’intervento di Gregory Alegi da Stefano Molinari

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