Fine di una battaglia? No: la sentenza a favore di Radio Radio che ha bacchettato Google con conseguente risarcimento dei danni per aver bloccato la monetizzazione del canale Youtube “Radio Radio TV”, è solo all’inizio. Ciò che il Tribunale di Roma ha stabilito è che la grande multinazionale con sede in Irlanda non poteva impedire la monetizzazione su alcuni contenuti ritenuti contrari agli standard della community.
Questo con la scusa di eliminare la “disinformazione”, che in quel caso sarebbe stata l’opinione, per esempio, di un premio Nobel sul Covid.
Quel che è deciso, è deciso. Ma Google sulla riattivazione della monetizzazione tentenna e chiede una condizione: accettate gli standard della community, e dunque rinunciate a pubblicare le opinioni di chi critica OMS e così via.
La notizia l’ha riportata anche La Verità, tramite la penna di Fabio Amenodolara, che interviene in diretta a Un Giorno Speciale.
Per il giornalista, quando si chiede a qualcuno “chi sono i potenti?”, la risposta è troppo vaga rispetto al passato.
“C’è una grande difficoltà a dare un nome a questi potenti di oggi, mentre un tempo era più semplice. I potenti sono diventati i fascisti, e poi sono diventati i latifondisti, e poi c’erano i padroni: riuscivamo sempre a dare un nome a un potente di turno. Oggi c’è chi se ne esce con ‘i poteri forti’ o semplicemente ‘le multinazionali’. Per le azioni che ha messo in campo Google nei confronti di Radio Radio, ha dimostrato in modo pieno di essere un potere forte“.
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