Rinascere dalle ceneri è un compito difficile. Soprattutto se quelle ceneri sono fresche, anzi freschissime.
L’inizio dell’europeo italiano è stato proprio così.
E inizia infatti col gol di Bajrami, che l’Italia la conosce bene.
Un disastro difensivo che parte da Dimarco in rimessa laterale, finita irragionevolmente al centro dell’area azzurra dove ne approfitta proprio l’ex Empoli e l’attuale centrocampista del Sassuolo. Non poteva iniziare peggio di così: con un record sì, ma per gli avversari, che hanno segnato il gol più veloce nella storia degli europei.
Nonostante l’organico ridimensionato da Euro2020, il ruolo dei campioni in carica si sente comunque.
Basta quello per mettere a posto la partita, fondamentale per i gironi.
La riprende dopo 10 minuti Bastoni su calcio d’angolo: fa l’assist Pellegrini, che prima aveva peccato di imprecisione in un’occasione solare.
Tempo 5 minuti e si ritorna a quei gol speciali, quelli che ricordano il Locatelli da fuori area degli europei scorsi. Solo che stavolta c’è Barella, infermabile: gli arriva il pallone e da fuori area di collo la spara in porta. Non può nulla Strakosha.
Da qui l’Italia di mister Spalletti la mantiene, sfiorando il terzo gol in più di qualche occasione.
Una prestazione tutto sommato buona, ma macchiata da quella insicurezza iniziale.
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